giovedì 20 marzo 2025

LA DIVERSITÀ È UNA OPPORTUNITÀ DI ARRICCHIMENTO UMANO

Enrico PEYRETTI, insegnante di filosofia in pensione, si autodefinisce “operaio del leggere e dello scrivere”.

 

Mi associo di cuore agli auguri per il Ramadan agli amici e fratelli/sorelle musulmani. Colgo l’occasiaone per condividere alcune prime riflessioni sui tristi e brutti fatti di Oslo e Utoya, del 22 luglio 2011.

• il pluriassassino è stato mosso, per sue amplissime precedenti dichiarazioni scritte, da fanatismo identitario ultraoccidentalista e cristianoide-antievangelico, da esterofobia e alterofobia e islamofobia estreme, da ideologia della violenza risolutiva (eliminazione del conflitto eliminando il nemico e chi è con lui tollerante, perciò considerato complice e nemico).

• Il delitto è ideologico, nato da quella ideologia, diretto contro i giovani futuri sostenitori politici dell’idea di tolleranza verso i “diversi” odiati da Breivik.

• Tale ideologia è assai più estesa e radicata di quell'azione stragista, nella quale appare ciò che è latente in molti strati popolari di volgare mentalità e psicosi xenofoba, e nei nostri istinti egoistici.

• È tragicamente significativo che il leghista italiano Borghezio abbia difeso le idee di Breivik. Ora occorre che l'opinione pubblica bolli come merita questa apologia della violenza.

• L'effetto, la traduzione in atto di quelle idee, è avvenuta in un paese democratico, liberale, pacifico, come la Norvegia: ciò è segno che la tranquillità interna di un popolo è un bene prezioso ma può anche generare, al suo limite, un egoismo ferocemente pauroso di turbamenti provenienti dall’esterno.

• non bastano democrazia e pace interne ad un popolo e ad un sistema politico, se democrazia e pace non si instaurano culturalmente e strutturalmente nelle relazioni fra i popoli, le culture, le religioni, i sistemi - nei giornali italiani di destra, la strage è stata immediatamente attribuita al terrorismo islamista, prima di conoscerne l'autore. Ciò è segno che violenza psichica e terrarismo-anti-terrorismo sono insediati nelle menti corrive all’istinto e agli interessi xenofobi.

• La tragica vicenda di Oslo dimostra una volta di più che la più grave e profonda delle violenze, più della violenza fisica, più della violenza strutturale, è la violenza culturale, il pensiero dell'autosufficienza spastica che elimina la diversità, il mito del proprio diritto superiore, il disprezzo per la differenza, l'incapacità di vedere e riconoscere l’alterità. Tutte le civiltà devono vigilare ed essere autocritiche per vincere questa tentazione.

• L'odierna maggiore vicinanza spaziale e comunicativa quatidiana tra persone di tanti popali e civiltà, mentre solleva pericolosi istinti di chiusura, richiede una formazione culturale ed etica molto più solida e universalista che nel mondo di ieri, per far sì che questo fenomeno nuovo non sia causa di esclusioni violente, ma sia colto e vissuto come bella opportunità di arricchimento umano.