RONCHI I BACI NON DATI Edizioni Paoline, Tascabili
TU, VIVACE MELODIA
Quando i baci non dati saranno dati? Davide M. Montagna
L'esultanza di Adamo
Nulla rende più felici del sentire di essere qualche cosa per gli altri, per il loro cuore. E non conta il numero di coloro per i quali siamo importanti, ma l‘intensità.
Questa è la benedizione per tutta la terra: che ci si voglia bene, persona a persona, cuore a cuore, casa per casa, clausura e villaggio, fino a coinvolgere l’intera città dell'uomo.
Adamo, signore di tutte le cose, cerca nell'Eden un aiuto simile a lui. Cerca la cosa più importante della vita: lo stupore dell'infinita apertura. All’altro, al mondo, a sé.
Adamo è triste: il paradiso non vale l’assenza di Eva.Che non è l'oggetto del desiderio sessuale, ma è di più: il simbolo di tutti i rapporti umani, di tutta l'amicizia del cosmo. Colei che ottiene risposta dalla tua vita muta. Solo quando ti senti amato puoi fiorire in tutti i tuoi aspetti; soltanto quando ti senti accolto dai il meglio di te stesso. Eros contiene l'epifania del mistero di ciascuno.
Un inno alla vita
Non ci sono due amori, uno per l'aldiquà e un altro pér l'aldilà. L’amore per la vita e l'amore per Dio sono due facce della stessa esperienza. Dio non è un punto di fuga dalla vita, ma un punto di lievito, di germinazione: è nel cuore della vita. In questa ottica, l'amicizia è un punto di forza, un accadimento di grazia, per la pienezza del vivere, per l'esperienza di Dio. Che quando benedice accresce lo slancio vitale della sua creatura («Siate fecondi e moltiplicatevi»). Forse è anche tempo di camminare oltre le distinzioni e le opposizioni che si sono alffermate e che ci sono così familiari: tra eros e agape, tra amor e caritas. Tra vitalità e spiritualità, tra amore carnale e amore spirituale. Nella relazione amicale e amorosa dono e attrazione sono un intreccio vitale.
Umanamente si è vivi nella misura in cui si è interessati alla vita e si partecipa all'altrui vita, con quell'interesse che chiamiamo amore. È più ameremo la vita, appassionatamente, più usciremo da noi stessi e ci esporremo alle esperienze che la vita offre (l'amore non protegge ma espone), più saremo capaci di provare felicità.
Vuol dire risvegliare il coraggio di sopportare la vulnerabilità della propria fragilità, il coraggio di affrontare un sentimento forte, «guerriero », e le sue esigenze. Meglio chiudersi nella distanza e nella freddezza, confortati dalla razionalità. Meglio credere che la verità consista nelle formulazioni. Ma la verità è ciò che arde. « La verità non è tanto nelle parole. La verità sono occhi e mani che ardono in silenzio » (Ch, Bobin).
Per questo l'amicizia è maestra di verità: il mio amico è il mio maestro. «Se tu ascoltassi un istante la lezione del cuore, faresti lezione agli eruditi » (Gialâl ad-Dîn Rûmî). A scuola di cuore: la certezza di essere stato amato un giorno, anche una volta sola, in modo disinteressato, salva dalla freddezza del non senso, protegge in sé la verità della vita.
Creature, se ora è vietato appartenerci
nessuna condanna accresca il peso
della divina fatica: ugualmente
il sorriso veli la gaudiosa pena. [...]
Così andiamo ognuno a nascondere
nella consolante notte
il nostro violato pudore
per aver pianto
di quanto ci fa simili a dèi.
Ora non abbiamo che mani
per gettare fiori al di là della siepe
e voce a cantare la nostra impotenza. [ ...]
Oh, se per grazia un giorno
si avvererà la mia brama,
creature mie, allora non riderete
di questa tenerezza imperiosa:
come Dio vi porterei sulle braccia.
D.M. Turoldo, Sacerdozio