martedì 25 marzo 2025

Oltre la "chiesa sistema”

 

Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la  settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa siua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato» (Luca 18, 9-14).

 

Una parabola pericolosa

Per noi cristiani questa è una parabola “pericolosa” e tentatrice perché ci espone ad alcune clamorose mistificazioni che hanno trovato tanto spazio nella tradizione e nella predicazione delle nostre chiese.

Quando sentiamo pronunciare la parola “farisei” noi immediatamente pensiamo al fariseismo, cioè ad un “atteggiamento di falsità o di zelo non sincero”, ad una “setta religiosa ebraica che si distingueva per la rigida e formale osservanza della Legge mosaica”. Ora, con buona pace del vocabolario Zingarelli dal quale ho ricavato le citazioni, molti farisei erano dei credenti sinceri per i quali era fondamentale attuare fino in fondo la “legge di Mosè” intesa come espressione della volontà di Dio. Essi mettevano in gioco il loro cuore. Molti di loro, nella rigorosa osservanza delle Scritture, cedevano alla tentazione del legalismo e dell’autocompiacimento.

E' questo genere particolare di fariseo che viene bollato dalla parabola, non il movimento farisaico in quanto tale. Ma la parabola per noi cristiani è pericolosa anche per un altro motivo. Anziché identificarci eventualmente con il fariseo, questa volta preferiamo identificarci con il pubblicano e così, sistemarci tra i buoni e gli umili, siamo dispensati dalla conversione.

Guardando poi alla nostra storia cristiana dobbiamo purtroppo constatare che, mentre la fede è misericordia-condivisione-compassione nel significato biblico più genuino dei termini, la “religione ufficiale” si è spesso trasformata in un codice rigido, in un sistema moralistico ed escludente.