Ove invece si riconosce
che la potenza della morte è infranta,
ove il miracolo della risurrezione della vita nuova,
splende in mezzo al mondo di morte,
lì non si pretendono dalla vita cose eterne,
lì si prende dalla vita quanto essa dà,
non il tutto o il nulla, bensì il bene e il male,
le cose importanti e quelle meno,
la gioia e il dolore,
lì non ci si aggrappa convulsamente alla vita,
ma neppure la si getta via spensieratamente,
lì ci si contenta di una misura finita di tempo limitato
e non si attribuisce un valore eterno a realtà terrene,
lì si lascia alla morte il limitato diritto
che ancora possiede.
E si attende l’uomo nuovo e il mondo nuovo
solo al di là della morte,
dalla potenza
che l’ha vinta.
Il Cristo risorto
porta la nuova umanità in sé,
l’ultimo glorioso sì di Dio
all’uomo nuovo.
D. Bonhoeffer, 1940
(T.d.F. aprile)