sabato 5 aprile 2025

La giornata di Cafarnao

 

Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità: Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesiù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!».

Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?». E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.

Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli.

Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo (Luca 4,31-41).

 

Oltre...

“E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male”.

Quante volte nella nostra vita, pur avendo individuato il cammino per il cambiamento, abbiamo opposto resistenza e, con ostinazione, abbiamo perseverato nel rimanere legati ad abitudini in situazioni di disagio e veramente c’è voluto qualcuno che ci aiutasse a vedere un’altra vita.

In questi passi Luca parla di un Gesù che vede la sofferenza come conseguenza dei ceppi dell’angoscia che ci schiacciano quando viviamo delle contraddizioni, oppure quando realmente qualcuno ci mette dei pesi addosso. Spesso non è mai così netta la situazione circa lo sforzo che si mette in atto per determinare un cambiamento e quando, invece, si accetta con passività il nostro stato.

Ed è in questi casi che abbiamo bisogno che qualcuno ci scuota, ci “butti a terra” in senso metaforico, per riuscire a risorgere, per rimetterci in piedi è riprendere il cammino, oppure abbiamo bisogno di qualcuno che, quando siamo nel tunnel oscuro, ossia nella sofferenza, ci ricordi che il tunnel finisce e torna la luce.

L’espressione “il demone se ne uscì senza fargli alcun male” è un bel modo letterario e metaforico che ci dice quanto sia possibile andare oltre le nostre angosce e le nostre paralisi, con fiducia in quel Dio di cui Gesù si è fatto testimone.

 

Fiorentina Charrier, Viottoli 2003