sabato 5 aprile 2025

Verso due entità statuali dstinte

Tempi di Fraternità, Aprile ‘25

 

Anche nel libro del Levitico ricorre il medesimo precetto con l’analogo richiamo alla motivazione dell’esilio in Egitto, ma con l’aggiunta di due significative prescrizioni: il comando di trattare lo straniero come persona nata nel popolo ebraico e di amarlo come se stessi.

Gli stessi elementi vengono ripresi con grande chiarezza anche nel Deuteronomio, nel quale viene aggiunta un’esplicita maledizione divina nei confronti di chi lede il diritto del forestiero:

 

«Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d'Egitto».

(Dt 10,19)

«Non lederai Il diritto dello straniero e dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova. Ricordati che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore, tuo Dio; perciò ti comando di fare questo»

(Dt 24,17-18)

«"Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova!”. Tutto il popolo dirà: “Amen”».

(Dt 27,19)

 

 

Anche nei Salmi non manca il richiamo alla protezione che il Signore assicura al forestiero, al pari di quella riconosciuta agli oppressi, agli affamati, ai prigionieri, ai ciechi, a chi cade, agli orfani, alle vedove. Il tutto inquadrato nella chiara affermazione che Egli ama i giusti, ma sconvolge le vie dei malvagi (cf. Sal. 146,7-9)

 

«Il Signore protegge i forestieri, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi».

(Sal-146,9)

E gli scritti profetici non sono da meno:

«Non frodate la vedova, l’orfano, il forestiero, il misero e nessuno nel cuore trami il male contro il proprio fratello».

(Ze 7,10)

 

Zaccaria riporta questo comando del Signore a rifuggire dalla frode ai danni della vedova, dell’orfano, del forestiero e del misero, nel quadro di un chiaro e perentorio invito a praticare una vera giustizia e ad operare con misericordia verso il prossimo, ponendo al bando ogni atto malefico ai danni dei fratelli.

Malachia, infine, pone in luce con estrema chiarezza, quale sarà la durezza del giudizio divino nei confronti di chi fa torto al forestiero:

 

«Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli aduteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e dell'orfano e contro chi fa torto al forestiero».

(Ml 3,5)

 

Da questa breve rassegna emerge con chiarezza quale sia l'insegnamento divino sulla convivenza ravvicinata con lo straniero. Tale insegnamento dovrebbe fungere da linea ispiratrice per riuscire a dare alla tregua in corso una concreta possibilità di consolidarsi è far da base per affermare un orizzonte di pace, sia nell’auspicabile prospettiva di giungere alla formazione di due entità statuali distinte, sia in caso contrario. In entrambi i casi, israeliani e palestinesi saranno chiamati a costruire un contesto di convivenza pacifica e cooperante. È questa la sfida che devono raccogliere: il diritto.