L’ALFABETO DELLA FEDE
Tutto canta a Te, o Signore
Salmo 145
Mio Dio, esalterò la tua grandezza;
mio re, non finirò di ringraziarti!
Ogni giorno ti voglio benedire,
voglio cantare per sempre le tue lodi.
Tu sei grande, Signore;
a te è dovuta ogni lode,
la tua grandezza non si può misurare.
Di padre in figlio si tramanda
quello che tu hai fatto per noi;
tutti raccontano le tue imprese.
Parlano della tua gloria e della tua maestà
e io medito le tue azioni prodigiose.
Narrano con stupore
la potenza delle tue opere
e io racconto le tue meraviglie.
Diffondono la fama della tua bontà
immensa,
cantano con gioia la tua vittoria,
Il Signore è bontà e misericordia,
è paziente, costante nell'amore.
Il Signore è buono con tutti,
ha misericordia per ogni creatura.
Ti lodino, Signore, tutte le creature,
rendano grazie tutti i tuoi fedeli.
Annunzino il tuo regno glorioso,
parlino a tutti della tua potenza.
E gli nomini conosceranno le tue imprese,
la gloria e lo splendore del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo potere dura nei secoli.
Il Signore è fedele alle sue promesse,
misericordioso nelle sue opere.
Egli sostiene chi sta per cadere,
rialza chi è abbattuto.
Gli occhi di tutti sono fissi su di te
e tu doni il cibo a tempo opportuno.
Apri la tua mano generosa
e sazi ogni vivente.
Il Signore è giusto in tutto,
buono in ogni sua azione,
È vicino a chiunque lo invoca,
a chi lo cerca con cuore sincero.
Non delude le attese di chi gli è fedele,
ascolta il loro grido e li salva.
Il Signore veglia su quanti lo amano,
ma distrugge tutti i malvagi.
Canti la mia bocca le lodi del Signore.
Ogni creatura benedica il Dio santo,
per sempre.
Tutto canta
Questo salmo è una litania degli attributi di Dio e del suo amore dolce e misericordioso. Il salmo comincia con una benedizione, si svolge di benedizione in benedizione, e termina con una benedizione: tutto benedice Dio.
La liturgia della sinagoga usò questo salmo e ne favorì l’impiego in parecchie altre feste e nei giorni della settimana.
I Padri, da Origene a Gerolamo, da Crisostomo ad Agostino, dettero grande rilievo a questa preghiera biblica.
Lo schema letterario
La costruzione di questo salmo, in lingua originale, è acrostica, alfabetica. Ogni strofa inizia con un vocabolo che comincia con la rispettiva lettera dell’alfabeto (Alef, Bet, Gimel, Dalet... in italiano avremmo: a, b, c, d,...). Questo procedimento è frutto dell’ingegnosità orientale nell’escogitare delle tecniche che aiutino la memoria nella sua capacità di ricordare. Nei salmi troviamo parecchi altri casi (salmi 25, 34, 37, 111, 119). Può sembrare e funzionare talvolta da prigione letteraria, ma lo schema alfabetico rivela, a volte, un'arte addirittura raffinata, come nelle Lamentazioni.
L’alfabeto della fede
Per me, in una lettura teologica, la struttura alfabetica può trasmetterci un messaggio profondo. Come tutte le lettere dell’alfabeto sono orientate a comporre la lode del Signore, così tutte le “fette” della storia e del nostro vissuto possono e debbono convergere verso il Dio che ci salva. Tutto l’alfabeto della vita, tutto il mosaico dei nostri giorni va posto e portato al cospetto di Dio. Il convergere delle lettere dell’alfabeto in un’unica canzone a Jahvé può significare che l’unità profonda di tutte le nostre vicende si costruisce in questo fare della nostra vita un cammino verso Dio.
Franco Barbero