giovedì 8 maggio 2025

 L’ALFABETO DELLA FEDE

 Tutto canta a Te, o Signore

 

Salmo 145

Mio Dio, esalterò la tua grandezza;

mio re, non finirò di ringraziarti!

Ogni giorno ti voglio benedire,

voglio cantare per sempre le tue lodi.

Tu sei grande, Signore;

a te è dovuta ogni lode,

la tua grandezza non si può misurare.

Di padre in figlio si tramanda

quello che tu hai fatto per noi;

tutti raccontano le tue imprese.

Parlano della tua gloria e della tua maestà

e io medito le tue azioni prodigiose.

Narrano con stupore

la potenza delle tue opere

e io racconto le tue meraviglie.

Diffondono la fama della tua bontà

immensa,

cantano con gioia la tua vittoria,

Il Signore è bontà e misericordia,

è paziente, costante nell'amore.

Il Signore è buono con tutti,

ha misericordia per ogni creatura.

Ti lodino, Signore, tutte le creature,

rendano grazie tutti i tuoi fedeli.

Annunzino il tuo regno glorioso,

parlino a tutti della tua potenza.

E gli nomini conosceranno le tue imprese,

la gloria e lo splendore del tuo regno.

Il tuo regno è un regno eterno,

il tuo potere dura nei secoli.

Il Signore è fedele alle sue promesse,

misericordioso nelle sue opere.

Egli sostiene chi sta per cadere,

rialza chi è abbattuto.

Gli occhi di tutti sono fissi su di te

e tu doni il cibo a tempo opportuno.

Apri la tua mano generosa

e sazi ogni vivente.

Il Signore è giusto in tutto,

buono in ogni sua azione,

È vicino a chiunque lo invoca,

a chi lo cerca con cuore sincero.

Non delude le attese di chi gli è fedele,

ascolta il loro grido e li salva.

Il Signore veglia su quanti lo amano,

ma distrugge tutti i malvagi.

Canti la mia bocca le lodi del Signore.

Ogni creatura benedica il Dio santo,

per sempre.

 

Tutto canta

Questo salmo è una litania degli attributi di Dio e del suo amore dolce e misericordioso. Il salmo comincia con una benedizione, si svolge di benedizione in benedizione, e termina con una benedizione: tutto benedice Dio.

La liturgia della sinagoga usò questo salmo e ne favorì l’impiego in parecchie altre feste e nei giorni della settimana.

I Padri, da Origene a Gerolamo, da Crisostomo ad Agostino, dettero grande rilievo a questa preghiera biblica.

 

Lo schema letterario

La costruzione di questo salmo, in lingua originale, è acrostica, alfabetica. Ogni strofa inizia con un vocabolo che comincia con la rispettiva lettera dell’alfabeto (Alef, Bet, Gimel, Dalet... in italiano  avremmo: a, b, c, d,...). Questo procedimento è frutto dell’ingegnosità orientale nell’escogitare delle tecniche che aiutino la memoria nella sua capacità di ricordare. Nei salmi troviamo parecchi altri casi (salmi 25, 34, 37, 111, 119). Può sembrare e funzionare talvolta da prigione letteraria, ma lo schema alfabetico rivela, a volte, un'arte addirittura raffinata, come nelle Lamentazioni.

 

L’alfabeto della fede

Per me, in una lettura teologica, la struttura alfabetica può trasmetterci un messaggio profondo. Come tutte le lettere dell’alfabeto sono orientate a comporre la lode del Signore, così tutte le “fette”  della storia e del nostro vissuto possono e debbono convergere verso il Dio che ci salva. Tutto l’alfabeto della vita, tutto il mosaico dei nostri giorni va posto e portato al cospetto di Dio. Il convergere delle lettere dell’alfabeto in un’unica canzone a Jahvé può significare che l’unità profonda di tutte le nostre vicende si costruisce in questo fare  della nostra vita un cammino verso Dio.

 

Franco Barbero