Cosa è andato storto: 8 ragioni della sconfitta
L'onestà con cui
Maurizio Landini ha subito ammesso la sconfitta, "non abbiamo raggiunto i
nostri obiettivi", permette di ragionare su quello che ha influito
negativamente sulla campagna elettorale.
1) L'impatto più
negativo è stato ovviamente l'invito del centrodestra a boicottare il
referendum. La stessa cosa, va detto, ha fatto in passato il centrosinistra,
memorabile il "Ciaone" renziano sul referendum sulle trivelle. E' una
delle forme in cui si esprime la crisi della democrazia italiana, con partiti
che si rimpallano l'accusa di strumentalizzazione e che sembrano ballare sulla
tolda del Titanic.
2) La
politicizzazione effettuata dal centrosinistra non è stata utile. La CGIL non
ha sembrato gradirla, ma frasi come: "Ogni voto in più rispetto a
Giorgia Meloni è un avviso di sfratto al governo" sembrano fatte apposta
per trasformarsi in un boomerang. Il governo potrebbe, ad esempio, intestarsi
il 70% di astensione: sarebbe una scempiaggine, ma il gioco politico si svolge
in questo modo e i cittadini se ne accorgono.
3) La CGIL
rivendica coerentemente la propria strategia. Ma potrebbe aver pesato molto la
convinzione che il referendum si sarebbe tenuto insieme a quello contro
L'Autonomia differenziata. Se la Corte costituzionale non lo avesse bocciato,
la partita sarebbe stata molto diversa. Questa eventualità alla fine ha
spiazzato la CGIL.
4) Siamo in ogni
caso davanti a un sindacato che ha oltre 5 milioni di iscritti mentre al voto
sono andati 15 milioni di elettori. Ogni iscritto è riuscito a
convincerne altri due. Poco? Molto? Landini ieri si è soffermato sulla
necessità di "cambiamenti" nel sindacato. Una riflessione sulla
propria struttura la CGIL forse dovrebbe farla e sembra infatti la stia
facendo.
5) La CGIL sembra
l'unica organizzazione che offre un quadro unitario ai vari partiti della
possibile alleanza "progressista" e questo alimenta l'idea che il
segretario della CGIL possa essere il "federatore" del centrosinistra
o come si chiamerà. Lui smentisce sempre, ma anche dopo il referendum, con
15 milioni di elettori votanti - mentre Pd-M5S-Avs alle ultime politiche hanno
raccolto poco più.
da Domani del 11/06/2025