mercoledì 25 giugno 2025

Cosa è andato storto: 8 ragioni della sconfitta


L'onestà con cui Maurizio Landini ha subito ammesso la sconfitta, "non abbiamo raggiunto i nostri obiettivi", permette di ragionare su quello che ha influito negativamente sulla campagna elettorale.

1) L'impatto più negativo è stato ovviamente l'invito del centrodestra a boicottare il referendum. La stessa cosa, va detto, ha fatto in passato il centrosinistra, memorabile il "Ciaone" renziano sul referendum sulle trivelle. E' una delle forme in cui si esprime la crisi della democrazia italiana, con partiti che si rimpallano l'accusa di strumentalizzazione e che sembrano ballare sulla tolda del Titanic.

2) La politicizzazione effettuata dal centrosinistra non è stata utile. La CGIL non ha sembrato gradirla, ma frasi come: "Ogni voto in più rispetto a Giorgia Meloni è un avviso di sfratto al governo" sembrano fatte apposta per trasformarsi in un boomerang. Il governo potrebbe, ad esempio, intestarsi il 70% di astensione: sarebbe una scempiaggine, ma il gioco politico si svolge in questo modo e i cittadini se ne accorgono.

3) La CGIL rivendica coerentemente la propria strategia. Ma potrebbe aver pesato molto la convinzione che il referendum si sarebbe tenuto insieme a quello contro L'Autonomia differenziata. Se la Corte costituzionale non lo avesse bocciato, la partita sarebbe stata molto diversa. Questa eventualità alla fine ha spiazzato la CGIL.

4) Siamo in ogni caso davanti a un sindacato che ha oltre 5 milioni di iscritti mentre al voto sono andati 15 milioni di elettori. Ogni iscritto è riuscito a convincerne altri due. Poco? Molto? Landini ieri si è soffermato sulla necessità di "cambiamenti" nel sindacato. Una riflessione sulla propria struttura la CGIL forse dovrebbe farla e sembra infatti la stia facendo.

5) La CGIL sembra l'unica organizzazione che offre un quadro unitario ai vari partiti della possibile alleanza "progressista" e questo alimenta l'idea che il segretario della CGIL possa essere il "federatore" del centrosinistra o come si chiamerà. Lui smentisce sempre, ma anche dopo il referendum, con 15 milioni di elettori votanti - mentre Pd-M5S-Avs alle ultime politiche hanno raccolto poco più.

 

da Domani del 11/06/2025