martedì 24 giugno 2025

NESSUNA NAKBA  SEMBRA SVEGLIARE IL MONDO

Ivone Gebara

 

Assistiamo oggi ancora una volta alla catastrofe (nakba) data dalla morte di migliaia e migliaia di palestinesi quasi in silenzio, così come assistiamo alle tante tragedie omicide che ricoprono di sangue il nostro mondo. La cosa più grave è che siamo a  conoscenza della barbarie commessa, perché i giornali ce ne danno notizia in maniera quasi contemporanea agli attentati e alle tante vittime. L'effetto di queste notizie non è quello di proteste e azioni immediate, ma di una specie di “voyeurismo”. Sembra che queste notizie ci intorpidiscano: ci accontentiamo di sentirle, come se il nostro interesse fosse appena quello di essere informati  superficialmente sugli ultimi eventi nel mondo e andare  avanti con le nostre vite. Sembra che non ci sia più spazio per il “cessate il fuoco” interiore, il fuoco del dominio e dell'odio che alberga nelle nostre viscere. (...).

Le bombe sterminano le persone, distruggono i loro campi, i loro animali, le loro espressioni artistiche, le loro credenze e i loro fragili sogni. Le bombe e le armi non pensano, sono semplicemente guidate da esseri pensanti che hanno perso il senso e il valore della vita. Per loro è un gioco proclamare vincitori e vinti. Sì rallegrano  quando uccidono, convinti di fare del bene a loro stessi e ai loro mandanti. Vivono il loro odio per la vita mascherato da diritti, pseudo-protezione, falsa giustizia e  discorsi sull'amore divino. Apparentemente vincitori, sono inebriati dalle loro belle parole, ma privi di compassione e tenerezza. Offrono un futuro luminoso alle minoranze, mentre distruggono senza pietà il presente della maggioranza.

Sono stufa, spaventata e profondamente stordita dalla nostra impotenza nel fermare la guerra in Palestina e altrove. Oggi mi concentrerò sulla Palestina, in particolare sulla Striscia di Gaza. Le mie viscere arabe generano le mie parole e le mie lacrime fanno di me un'altra voce che continua a gridare nel deserto: prendetevi cura della vita, prendetevi cura della vita! Raddrizzate il cammino del diritto e della giustizia!

Molte foto portate alla luce ci impressionano. Un padre che piange sui resti del figlio morto adagiato sui suoi vestiti insanguinati, bambini che piangono per la fame, giovani con ferite immense sui loro corpi... Mancano riparo, cibo, acqua, medicine, scuola, ospedale, giocattoli. In guerra si fa di tutto per esaltare la sofferenza cosiddetta eroica e per continuare a uccidere la vita. Un  sottile sadismo si diffonde sugli schermi televisivi, mescolato allo shock per la morte di persone innocenti. La nostra rabbia momentanea è semplicemente inefficace! Le grandi nazioni tacciono. I loro interessi nascosti non vengono alla fuce.

Adista, 7 giugno 2025