domenica 24 agosto 2025

ISRAELE ATTACCA I CRISTIANI IN TERRA SANTA: REAZIONE TIEPIDA DEL VATICANO

 

La Chiesa è stata colpita da un colpo di artiglieria di un tank dell’Idf (le forze armate israeliane) poco dopo la messa mattutina: tre persone sono morte, altre nove sono rimaste ferite, di cui una versa in condizioni critiche e due in condizioni gravi. Ferito lievemente a una gamba anche il parroco, il padre argentino Gabriel Romanelli, che Papa Francesco usava chiamare quasi tutti i giorni per avere notizie della piccola comunità cristiana nell’ enclave palestinese e assicurare la sua vicinanza. Subito informato 

dell’accaduto, anche Papa Leone XIV ha voluto far sentire la sua voce e il proprio dolore, rinnovando il suo “appello per un immediato cessate il fuoco” ed esprimendo ancora “la profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole”.

Tuttavia, nel telegramma mandato dal segretario di Stato card. Pietro Parolin, si parlava anche, genericamente, di “attacco militare “contro la chiesa evitando di citare esplicitamente Israele: un ultimo fioco tentativo diplomatico di non disperdere il patrimonio di dialogo e ricerca comune accumulato in questi decenni.

Moralmente ingiustificabile

D’ altro canto nell’ immediato, secondo quanto riferito dall’ Ansa da fonti vicine al Patriarcato di Gerusalemme, Israele si sarebbe giustificato parlando di “un errore di tiro”. 

 

Francesco Peloso (da “Adista n.28” del 26 luglio 2025)