mercoledì 20 agosto 2025

LE PAROLE PER DIRLO:

ABBIAMO BISOGNO DI PAROLE

 

DERIO OLIVERO (Vescovo di Pinerolo)

 

Una cara amica mi ha inviato una bella poesia di Faber (Andrea Zorretta). La condivido con te. Dice così: "Quanto bisogno di poesia / ha la vita / quando si sente stretta, / quando si piega e nessuno la vede. / Cerca parole / che sappiano restare / dove tutto scivola via./ Ha bisogno di essere raccontata / senza essere corretta, / di essere amata / anche quando inciampa, quando vacilla. / La vita vuole / una voce che dica:/ "sei abbastanza anche così"/ e silenzi

che l'abbraccino / senza condizioni. / Le servono carezze lente / che non aggiustano / ma accompagnano. / Qualcuno che dica: / "ti vedo" / quando non siamo belli, / né forti, / né sicuri / eppure siamo". In questi giorni mi torna spesso alla mente. Abbiamo bisogno di dar voce alle vicende della nostra quotidianità. A volte la nostra vita sembra piccola, ovvia, quasi banale. Molte giornate sono fatte di azioni ripetitive (butto l'acqua per la pasta, vado a buttare la spazzatura, compilo moduli...), azioni abitudinarie (mi alzo, faccio colazione, salgo in auto, vado al lavoro, percorro la stessa strada di sempre...), azioni noiose (vado a lavare l'auto, tolgo la polvere; faccio la coda...), azioni faticose (ore di lavoro, discussioni in famiglia...). Giunti a sera ci sentiamo stanchi e svuotati. Ci sembra di essere a mani vuote.

abbiamo bisogno di parole che diano senso alla giornata. Parole capaci di dire la densità della nostra esistenza, per vincere la sensazione che essa scivoli via inutilmente. Parole in grado di dare consistenza alle vicende liete o tristi, grandi o banali. Parole che ci

regalano la sensazione che "siamo abbastanza anche così". Parole che offrono la consapevolezza "che siamo", cioè che siamo qualcosa, che siamo importanti anche quando "non siamo belli, né forti, né sicuri". Parole che ci fanno percepire "qualcuno che dica: ti

vedo". Perché la vita diventa troppo stretta, quasi invivibile, quando

si piega e nessuno la vede". Diventa difficile vivere quando il carico si fa pesante, le gambe vacillano, lo sforzo aumenta e non ci troviamo più un senso, non sentiamo parole capaci di schiudere un senso al nostro cammino. Diventa asfissiante la vita quando nulla più ci sorride. Ci sentiamo persi, isolati, inutili, abbandonati. Estranei. Se la vita non parla ci sciogliamo. Se la vita non parla diventiamo piccoli, insignificanti. Abbiamo bisogno di parole ca-

paci di senso. Capaci di dar valore al nostro lavoro, ai nostri affetti, alle nostre fatiche. Faber trova queste parole nella poesia. Tutta l'arte ha questo potere: dar parola alle cose. Far brillare la vita, darle consistenza. L'arte racconta la vita per non lasciarla scivolare via inutilmente. La fede serve proprio a questo: dar consistenza alla vita. Il cristiano sa che Qualcuno ci vede anche quando ci sentiamo invisibili. Qualcuno ci vede anche quando compiamo azioni piccoli e banali, addirittura anche quando "non siamo belli, né forti, né sicuri". Ci vede senza giudicarci, ci abbraccia senza condizioni, ci dona "carezze lente, che non aggiustano, ma accompagnano". Io sono certo che Qualcuno non smette di dirti "Sei abbastanza anche così". Perché quel Qualcuno ti ama. Per Lui sei importante, sei unico, sei unica. Per lui sei un figlio, una figlia. Per Lui tu sei.

 

“L’Eco del Chisone” del 23/07/2025