GIONA VIENE LIBERATO
Dalla prigione più profonda Dio ci può liberare.
Giona 2.1 - Giona nel ventre d’un pesce, prega il Signore.
Il Signore fece sì che un gran pesce inghiottisse Giona, e Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. E dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, Dio suo, e disse:
« Dalla mia tribolazione
ho invocato il Signore
ed egli mi ha esaudito.
Dalle viscere del pesce ho gridato,
e tu hai ascoltato la mia voce.
Tu mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare,
e le acque mi hanno circondato.
Tutti i tuoi marosi, tutti i tuoi flutti
son passati su di me.
Ed io dicevo: Sono cacciato lungi
dagli occhi tuoi!
Come contemplerò ancora
il tuo santo Tempio?
Le acque mi hanno accerchiato fino all’anima,
l'abisso mi si è chiuso d’intorno,
piante marine hanno avvinto il mio capo!
Sono sceso fino alle bocche dell’inferno,
nella regione dove i catenacci
son delle sbarre perpetue;
ma tu facesti risalire dalla fossa la mia vita
o Signore, mio Dio.
Nelle angustie dell’anima mia
mi sono ricordato del Signore
e giunse a te la mia preghiera,
al tuo santo Tempio.
Coloro che vanno dietro a idoli vani
Abbandonano l’autore della loro misericordia.
Ma io con accenti di lode,
ti offrirò sacrifici,
adempirò il voto che ho fatto.
Dal Signore viene la salvezza! ».
Allora il Signore comandò al pesce
e questo rimandò Giona
sulla spiaggia.
Giona 3.1 - Ninive si converte alla predicazione di Giona.
Il Signore parlò di nuovo a Giona e gli disse: «Alzati, va a Ninive, la grande città, a predicarvi quello che io ti dirò!». Giona si mosse e andò a Ninive, secondo l’ordine del Signore. Or Ninive era una città grande davanti a Dio; di tre giorni di cammino. Giona cominciò a penetrare nella città, camminando per una giornata e si mise a gridare dicendo: « Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta ».
don Franco Barbero, 11 agosto.
Pinerolo, via Porro 16