lunedì 10 novembre 2025

da Adista - luglio 2025

Una laicità globale per un nuovo ecumenismo nonviolento 

di Sergio Paronetto


L’ecumenismo sta morendo? Le religioni sono credibili? Esiste ancora la fede in Gesù Cristo? In quest’epoca di conflitti armati e di propaganda bellica, di rifiuto del diritto internazionale, della diffusione di religioni snaturate, imbevute di violenza, si stanno affermando nazionalismi aggressivi, populismi etno-religiosi,  suprematismi ammantati di sacralità. Troppi capi politici, che usano la religione a fini di potere, si presentano (e sono accolti) come "uomini della provvidenza”, salvatori della civiltà, o, come suggeriva Tonino bello in una preghiera a Oscar Romero, come <<aspiranti al ruolo di Dio>>.

Per ricucire come si può le fratture aperte tra le Chiese cristiane (e tra le religioni), occorre rifiutare non solo qualunque uso politico della religione ma, soprattutto, l'orribile bestemmia della guerra santa, religiosa o metafisica, avanzata dal patriarca ortodosso di Mosca e da Putin, ripresa in vario modo, uguale e contrario, da comunità ucraine e polacche; da esponenti statunitensi, argentini e brasiliani; dal fondamentalismo ebraico e islamico; dal suprematismo indiano e pakistano; da integralismi settari africani o asiatici; dal nazionalismo etno-religioso in Europa tra penisola balcanica e baltica, Ungheria, Germania, Francia, Spagna e Italia.

Insomma, torna prepotente il Dio degli eserciti! L'idolo della guerra! Molti politici o capi di Stato chiedono che Dio benedica le proprie truppe e le faccia vincere. Anche intellettuali, cosiddetti “laici” e “progressisti”, sono preda di un pensiero unico bellicista (o futurista), della preistorica logica del nemico alle porte (o in casa propria), dell’idea (distopica) di guerra naturale e salvatrice. Il problema riguarda tutte le culture e le religioni. Colpisce il futuro della democrazia. Investe l'antropologia e la stessa idea di persona. Minaccia il destino della madre Terra. La credibilità della fede è messa alla prova dal modo in cui i credenti rispondono al grido delle vittime di conflitti, ingiustizie e devastazioni ambientali che generano povertà, miserie e guerre.