lunedì 10 novembre 2025

Il Fatto Quotidiano del 04/11/2025

“L’Italia cede”: lite con Mosca

di Michela A.G. Iaccarino


NESSUNO ieri in Italia ha potuto far finta di non aver sentito le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Ha commentato così, sul suo canale Telegram, il crollo della Torre dei Conti ai Fori Imperiali a Roma: “Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti l'Italia crollerà tutta, dall'economia alle torri”. Circa 2,5 miliardi: è quanto il ministero degli Esteri italiano – ha continuato l'alta funzionaria – ha riferito d'aver spedito a Kiev in aiuti militari e contributi versati tramite meccanismi europei.

Delle sue parole, adesso, dovrà dar conto Alexey Paramonov, l'ambasciatore russo in Italia, convocato nella serata di ieri dalla Farnesina. Fonti al ministero degli Esteri italiano riferiscono di una profonda e diffusa indignazione per le parole “squallide” e “preoccupanti”. Sono affermazioni inaccettabili anche per la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga: “Sono anni che vengono tollerate uscite improvvide e offese al nostro Paese da esponenti del governo russo”. “Farabutti i russi e i loro sostenitori qui in Italia” scrive Carlo Calenda sui social. Per Riccardo Magi, segretario di +Europa, “Siamo di fronte all'ennesimo atto di provocazione nei confronti del nostro Paese. Il vicepremier Salvini, ammiratore di Putin, forse riderà alle battute che stanno facendo in Russia mentre si sta cercando di estrarre un operaio che lavora nel cantiere”.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ieri a Rai1 ha dichiarato che “Quando c'è ancora un operaio sotto le macerie, ci sono feriti, diciamo che bisogna star vicini ai soccorritori, portare silenzio e rispetto”. Poi ha aggiunto: “Sicuramente mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina come proposto da Trump è una priorità e sicuramente non possiamo andare avanti per altri 50 anni a mandare soldi e armi in Ucraina”. Questo non è il primo affondo della Zakharova all'Italia: l'ultimo risale a febbraio scorso, dopo l'intervento del presidente Sergio Mattarella all'università di Marsiglia. Nell'aula dell'ateneo francese il presidente italiano tracciò un parallelo tra la Russia di Putin e la Germania di Hitler: “Fenomeni di carattere autoritario furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura”. La Zakharova lo tacciò di “invenzioni blasfeme”: anche allora, come oggi, fu convocato per l'escalation verbale Paramonov.