domenica 9 novembre 2025

da Internazionale - 31 ottobre 2025

La vittoria di Connolly scuote la politica irlandese

di Justine McCarthy, The Guardian, Regno Unito


L’ingrediente magico indispensabile per diventare presidente dell’Irlanda è misterioso quanto la formula della Coca-Cola, ma a questo punto è evidente che una moltitudine di elettori è convinta che Catherine Connolly lo possegga. Il 24 ottobre la parlamentare indipendente di sinistra, caratterizzata dalla compostezza e dall’aspetto austero di una suora, ha ottenuto una vittoria schiacciante e prenderà il posto di un monumento nazionale, l’ottantaquattrenne poeta Michael D. Higgins. L’elezione di Connolly ha lasciato a bocca asciutta i due partiti di governo.

Jim Gavin, candidato del partito di centrodestra al governo Fianna fàil - scelto personalmente dal primo ministro Micheàl Martin per i suoi successi sportivi - si è ritirato quando si è saputo che non ha restituito 3.330 euro a un suo ex inquilino. Il nome di Gavin è comunque rimasto sulle schede elettorali, come un candidato fantasma. Di sicuro Martin ha maledetto il giorno dell’estate scorsa in cui ha rifiutato l’autocandidatura dell’organizzatore del Live Aid, il musicista Bob Geldof, perché aveva già in mente Gavin.

I 5 partiti di sinistra del dàil (la camera bassa) - laburisti, socialdemocratici, People before profit, verdi e Sinn féin - hanno dato vita a un’alleanza senza precedenti per sostenere la candidatura di Connolly: la sua elezione è un’inversione di tendenza rispetto al resto dell’Unione Europea, dove la destra si sta affermando sempre di più in un clima segnato da razzismo, antifemminismo e militarismo.