mercoledì 26 novembre 2025

da Riforma del 14/11/2025

Federazione Donne Evangeliche in Italia

Donne ai margini - La sorprendente rivolta dei confini - 16 giorni per vincere la violenza dal 25/11 al 10/12/25


26 novembre 2025

Donne nei processi di pace


Una zona isolata dell’Africa nella Rift Valley. Una frontiera, il fiume Nakua, pochi guadi. Da un lato il Sud Etiopia, subtropicale, con aree verdi. Dall’altra il deserto dimenticato del Turkana, nel Nord del Kenya. A ovest il Sud Sudan. L’Ilemi Triangle. Assenti gli Stati. Rari villaggi indigeni con vita arcaica: pastori seminomadi.

Due etnie, i Turkana e i Nyangatom. Poche piste terribili, vuoto per Google Maps: una missione Cipax-St Paul Apostle incontra anziani e donne. Da sempre, raccontano, la loro vita era afflitta da cruenti micro-conflitti, tra villaggi o tra le due etnie: furti di bestiame, sconfinamenti soprattutto nella siccità, e quindi aggressioni, omicidi, vendette. Uomini sempre armati. Una spirale di violenza senza fine, acuita dai cambiamenti climatici. Finché le donne, di fronte a figli e mariti uccisi, hanno cominciato a prendere coscienza: troppo sangue, troppi lutti, la già dura vita delle comunità continuamente destabilizzata, “È tempo che si faccia la pace”. E, creando i piccoli gruppi di donne da cui si parte sempre, hanno parlato, prima tra loro, poi con le “altre”. E poi ai giovani e agli anziani, in un lungo paziente processo dal basso, che ha dato vita ai “Comitati per la pace”. E la pace è arrivata davvero, sancita ufficialmente nel 2021: se c’è siccità tutti i pastori possono spostarsi nelle zone più fertili. E finora regge.


VERSETTO

«Davide disse ad Abigail: “Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d’Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me! Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani». 

(1 Samuele 25, 32-33)

COMMENTO

Nella Bibbia, il processo di stabilizzazione del regno di Israele coincide con guerre e devastazioni. Narrazioni che sono fatte al maschile, dove i giochi di potere si affermano attraverso la forza di re o governanti e colpi di stato. In questa catena, però, ci viene narrata l’esperienza di una figura femminile, quella di Abigail, che sembra usare saggezza, in un tempo di ottusa violenza, e adoperarsi per la pace, ponendosi in ascolto della situazione. L’agire di Abigail è quello dell’incontro, e pur ponendosi in una posizione di sottomissione, riesce a spezzare la forte catena della violenza. E Davide lo riconosce, benedicendo in lei il Dio che le ha dato saggezza, impedendo altro spargimento di sangue. Una figura silenziosa, una donna del marginale nella grande Storia maschile, che riesce a rimettere al centro l’esperienza della fede che passa dall’incontrare.


PREGHIERA

In mezzo alle macerie che soffocano la speranza, ti invochiamo Signore. Nei processi di violenza e di ottusità umana, rendici responsabili delle nostre azioni, che possono generare cambiamento, e aprire alla speranza. Facci agire per il tuo Regno, che non prevede armi, che non genera sopraffazione, dove l’amore riparte da ciò che il mondo spezza. Amen