Ecco il canone per la celebrazione di domani, preparato da Ines Rosso.
La celebrazione inizierà alle ore 10:00.
Ci si potrà collegare già a partire dalle 9:45.
Il link per collegarsi è:
meet.google.com/ehv-oyaj-iue
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LIBERACI ANCORA, O DIO
Ines Rosso per la Comunità Cristiana di Base di via città di Gap,
G. Donaci, o Dio, il desiderio di Te.
Aiutaci a piantare l’albero della nostra vita
sulle rive di quel ruscello che sei Tu.
Momento di silenzio
Salmo 84
1 Quanto mi è cara la tua casa,
Dio dell'universo!
Mi consumano nostalgia e desiderio
del tempio del Signore.
Mi avvicino al Dio vivente,
cuore e sensi gridano di gioia.
2 All'ombra dei tuoi altari,
Signore onnipotente,
anche il passero trova un rifugio
e la rondine un nido
dove porre i suoi piccoli.
Mio re, mio Dio,
felice chi sta nella tua casa:
potrà lodarti senza fine.
1 Felici quelli che hanno in te la loro forza:
camminano decisi verso Sion.
Quando passano per la valle deserta
la rendono un giardino
benedetto dalle prime piogge.
2 Camminano, e cresce il loro vigore
finché giungono a Dio, in Sion.
Signore, Dio dell'universo,
accogli la mia preghiera,
ascolta, Dio di Giacobbe.
1 Tu sei il nostro difensore
proteggi il re che hai consacrato.
Meglio per me un giorno nella tua casa
che mille altrove;
meglio restare sulla soglia del tuo tempio
che abitare con chi ti odia.
Un sole e uno scudo tu sei,
Signore, mio Dio.
2 Tu concedi misericordia, onore e gioia
a chi cammina nella tua volontà.
Beato l'uomo che ha fiducia in te,
Signore, Dio dell'universo!
ESODO Capitoli: 15, 22-25 e 16, 1-8
22Sotto la guida di Mosè gli Israeliti partirono dalle rive del mar Rosso e si inoltrarono
nel deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto senza trovare acqua. 23Arrivarono in un luogo detto Mara, ma l'acqua era così amara che non potevano berla. Per questo quel luogo si chiamava Mara (Amarezza). 24Allora il popolo protestò contro Mosè: 'Che cosa berremo?'. 25Mosè chiese aiuto al Signore, e il Signore gli indicò un pezzo di legno. Mosè gettò quel legno nell'acqua, ed essa divenne dolce.
1Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento da Elim e arrivò al deserto di Sin, tra Elim e il Sinai. Era il giorno quindici del secondo mese, da quando erano usciti dall'Egitto. 2Quando furono nel deserto, tutti gli Israeliti protestarono contro Mosè e Aronne. 3Dicevano: 'Il Signore poteva farci morire nell'Egitto! Là almeno avevamo una pentola di carne e si poteva mangiare a volontà. Ora voi ci avete portati in questo deserto. Volete far morire di fame tutta questa gente!'. 4Allora il Signore disse a Mosè: 'Io farò piovere per voi pane dal cielo. Ogni giorno il popolo dovrà raccogliere il necessario per quel giorno. Voglio metterlo alla prova per vedere se vive o no secondo la mia legge. 5Ma il sesto giorno, quando lo raccolgono, devono prenderne il doppio degli altri giorni'.
6Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: 'Questa sera capirete che è stato proprio il Signore a farvi uscire dall'Egitto 7e domani mattina vedrete la potenza del Signore. Egli ha sentito le vostre lamentele contro di lui. Aronne e io non c'entriamo! Perché protestate contro di noi?'. 8Mosè aggiunse: 'Il Signore vi darà alla sera carne da mangiare e al mattino pane a volontà, perché egli ha sentito le vostre proteste contro di lui. Infatti voi non protestate contro di noi. ma contro il Signore'.
La liberazione dall’Egitto e il deserto
Il popolo d’Israele segue Mosè che lo libera dalla schiavitù dell’Egitto ma appena finito di festeggiare il passaggio del Mar Rosso si trova nel deserto, e nel deserto si presenta subito un problema serio: non c’è acqua da bere. E il popolo se la prende con Mosè e lo rimprovera per averli portati lì e quasi inizia a rimpiangere l’Egitto. Dice: ma dove ci hai portati? Non era forse meglio quando eravamo schiavi? Non era forse meglio l’Egitto?
Il deserto nel testo biblico è un simbolo della libertà, e popolo di Israele che abbandona la schiavitù dell’Egitto sperimenta la libertà. Sperimenta la liberazione dalla schiavitù, solo che questo tipo di libertà forse non era quello che sognava. Il deserto spaventa. Il deserto mette di fronte al nulla. Non c’è da bere, non c’è da mangiare.
Non è un caso che la liberazione debba avvenire proprio nel deserto, nel nulla del deserto. Ma nel deserto Dio è pronto a rispondere e a venire incontro a questo popolo in difficoltà, che si lamenta: I doni dell’acqua e del cibo sono doni di Dio provvidenziali per il loro sostegno. Proprio lì nel deserto dove le risorse sono effimere c’è il dono del cibo. C’è il dono dell’acqua dove sembra che ci siano solo rocce.
Questi doni di Dio, sono messi a disposizione di Israele che deve però imparare a vederli appunto come doni, mentre sembra vedere solo i disagi del deserto.
La provvidenza di Dio si dimostra nel guidare Mosè a fare uso di quanto è a disposizione nel deserto, di quanto è già disponibile in natura. E ispirato da Dio Mosè trova la soluzione. Sa cosa fare. Getta il legno nell’acqua che diventa dolce. (La corteccia e le foglie di alcuni alberi hanno la caratteristica di addolcire e rendere bevibile quell’acqua amara).
Nel testo poi, c’è la descrizione della manna, che corrisponde molto da vicino a un fenomeno naturale che si verifica nella penisola del Sinai. “Il frutto dell’albero della tamerice viene punto da una specie di insetto che ne fa uscire un fiocco o una pallina che con il caldo si squaglia ma si rapprende quando arriva il freddo. Ha un sapore dolce ed è ricco di carboidrati e zucchero, viene raccolto dalle persone del luogo che lo disseccano facendogli assumere la forma di un pane (e lo chiamano Manna).
Riguardo alle quaglie, si tratta di uccelli migratori che venendo dall’Africa o volando via dal Mediterraneo spesso sono talmente esausti da poter essere catturati con le mani”.
(Tratto dal commento di Fretheim).
La morte che si poteva presagire dal nulla del deserto pian piano si trasforma in vita. Vita nel deserto. Vita in mezzo al nulla.
“Dio chiama alla libertà ma le persone sembra che non vogliano essere libere”.
Recalcati ha detto della libertà: “La libertà è senz’altro un’aspirazione dell’umano ma è al tempo stesso anche angoscia. La libertà (la vertigine della libertà) diventa angoscia nel momento in cui si devono assumere delle responsabilità, nel momento in cui bisogna fare delle scelte, scelte obbligate. […] Dal punto di vista della psicanalisi l’Egitto è un oggetto mentale. Preferire l’Egitto vuol dire preferire essere comandati, preferire le catene alla libertà”.
Ciascuno di noi ha al proprio interno un po’ di Egitto. L’idea è che la libertà spaventa. Nella libertà c’è rischio, perdita, smarrimento, spaesamento mentre nella schiavitù c’è comunque garanzia, sicurezza, certezza. Preferire l’Egitto alla libertà è un fatto molto umano. Ciascuno di noi può preferire l’Egitto alla libertà.
LIBERI INTERVENTI
G. O Dio, giovane sole della nostra vita,
liberaci dalla indifferenza
e donaci una passione
capace di bruciare i nostri egoismi.
Accompagnaci nei giorni feriali, quando,
senza di Te, perdiamo la strada
o non troviamo le energie per percorrerla.
Dona al mondo torrenti di pace
e un mare sconfinato di speranza,
o Dio della gioia.
T. Prendiamo ora il pane e il vino e imbandiamo la mensa di Gesù.
La celebriamo con gioia e speranza nel suo nome.
La memoria della cena di Gesù ci renda disponibili, o Padre,
a percorrere la sua strada.
T. Era seduto a tavola in mezzo ai dodici, prese il pane, lo spezzò e lo distribuì dicendo: “Prendete, mangiatene tutti: io sono un corpo spezzato, una vita condivisa e donata. Questo gesto sia per voi un simbolo, un ricordo della mia vita”. Poi, presa la coppa del vino rosso, si rivolse a Te, o Padre, in preghiera e subito dopo la fece passare a ciascuno dei dodici e disse: “Sì, questa coppa di vino rosso vi ricordi che la fedeltà alla causa di Dio mi ha richiesto persino lo spargimento del sangue. Sappiatelo: tra il mondo e Dio esiste un'alleanza, un vincolo d’amore, una proposta d’amore che non si romperà più. La mia vita vi parli di questo amore. Fate questo per non dimenticarvelo.”
G. Padre, svegliaci e ponici davvero sulla strada di Gesù.
Non permettere che giriamo attorno alla sua parola,
vanificandola con la nostra mediocrità e superficialità.
Metti il bisturi al nostro cuore e circoncidilo.
1. Su questa strada su cui arranchiamo, puoi tenerci lontani
sia dall’autocompiacimento sia dallo scoraggiamento.
Vorremmo cercare di essere sinceri, desiderosi di concretezza,
per non ricadere nell'illusione delle belle parole.
2. Davvero non siamo capaci di grandi svolte, di conversione;
ma Tu ridonaci, pungolandoci, il desiderio di cambiare vita,
di lasciarci sfidare dalle proposte della Tua parola.
O Dio, sempre nuovo, noi vogliamo contare su di Te.
PREGHIERA di CONDIVISIONE
G. Possa la nostra vita, nelle relazioni quotidiane
e nelle scelte che compiamo, pur così diverse e varie,
manifestare, in qualche modo, che per noi la Tua volontà conta,
che essa non abita sulle nubi, ma è forza trasformatrice.
COMUNIONE
PREGHIERE SPONTANEE
G. Fratelli e sorelle,
l’eucarestia ci invita al cambiamento.
Fidiamoci di Dio, delle Sue promesse
e della Sua compagnia.
9 novembre 2025