domenica 2 novembre 2025

 SUICIDIO DI DON MATTEO A NOVARA

Posso esprimere la mia storia di prete sempre per strada con omosessuali, trangender, prostitute, diversi. Le mie giornate sono state in compagnia sempre di carcerati, in ascolto quotidiano fino agli 87 anni di oggi, sempre maledetto dal Vaticano che mi dichiarò fuori quando nel 69 sposai i primi omosessuali senza remore e pentimenti e continuai la stessa strada con tossicodipendenti e prostitute.

La strada è stata per me il luogo di incontro che dette avvio a un servizio quotidiano di persone richiedenti.

Certamente eretico e fuori regola quando mi sposai con Fiorentina e continuai il ministero più di prima, fino ad oggi. Devo ringraziare Dio, più e più gruppi e comunità che sostennero questo cammino fatto di tanto studio e preghiera. Essere prete oggi, a 87 anni, è una gioia che condivido con molte persone nel cammino comunitario. Sono stato un prete felice e lo sono tuttora in evangelica disobbedienza alle gerarchie e alle regole. Quando nel 1967 diedi la parola alle donne, a omosessuali e transessuali, separati e divorziati, la parola ai laici in ogni situazione e negli studi fui vicino a teologi come Kung che diventò mio amico oltrechè insegnante e mi allontanò dall’idea dell’obbedienza alla gerarchia che mi avrebbe tolto il dono e il coraggio della disobbedienza.

Su questa strada, con impegno assiduo nello studio e nella preghiera Dio mi ha accompagnato in tanti momenti e scelte difficili, ma è stato sempre per me fino ad oggi il DIO DELLA GIOIA.

Disobbedire per me era un dono di Dio e lo è tuttora. Grazie, o Dio, ho avuto molte condanne e difficoltà, ma continuo a disobbedire per obbedire al Vangelo. Senza soldi, senza carriera, ma molto vicino ai condannati dalla gerarchia. Una vita con i poveri per avere da mangiare, ma tanto tanto felice.

Franco Barbero, 1 novembre 2025