UN VENTO CHE SPINGE
Gesù è vivo, come abbiamo sentito dal vangelo, per opera di Dio. In lui Dio ha vinto anche la morte.
Che cosa vuol dire che Gesù è salito in cielo, come ci narra il libro degli Atti degli Apostoli (1, 6-11)? Vuole semplicemente annunciarci che Dio lo ha costituito per noi e per tutti «Signore», cioè ha fatto di lui la nostra via di salvezza, colui che ci apre una strada nuova, un modo nuovo di vivere. Gesù è colui che Dio ha costituito maestro di vita, e ora lo ha posto vicino a sé per indicarci la meta definitiva del nostro cammino di uomini e donne credenti.
Dio lo ha scelto per una missione tutta particolare, unica. Per questo noi chiamiamo Gesù con il bel nome di «Figlio di Dio». Ma ora che Gesù, fisicamente, non è più con noi, siamo forse senza guida e senza maestro? Come potremo avere la forza che veniva ai discepoli dalla presenza e dalle parole di Gesù?
C'è un racconto nella Bibbia, nel libro degli Atti degli Apostoli, che è bello, pittoresco, pieno di simboli e di significato: «Cinquanta giorni dupo la Pasqua, i credenti erano riuniti tutti insieme nello stesso luogo. All'improvviso si sentìi un rumore in cielo, come quando tira un forte vento, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Allora videro qualcosa simile a lingue di fuoco che si separavano e si posavano sopra ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue, come lo Spirito Santo concedeva loro di esprimersi...» (2, 1-13). Questa forza che sentono in loro, questa forza che viene loro data per cui escono e parlano, predicano e discutono, annunciano e non si fermano di fronte alle minaccie dei capi del Sinedrio, è il nuovo modo con cui Dio, ora che Gesù non è più presente con i discepoli, li sostiene e si dimostra vicino.
Il vento di Dio
Cesù era un segno visibile delle vicinanza di Dio: era il suo profeta per eccellenza; anzi più di un profeta. Ora però le cose erano cambiate, ma Dio non ha cessato di sostenere i discepoli di Gesù; ora li sorregge e li rafforza con il suo Spirito.
Che bella espressione! «Spirito» vuol dire vento che spinge, forza, coraggio, presenza che sostiene. E viene detto «Santo» per il fatto che viene da Dio e conduce a compiere la sua volontà. È una forza che non abbiamo in noi stessi e che nessuno, se non Dio, ¢i può dare. Lo Spirito Santo allora non è altro che Dio stesso in quanto si fa vicino a noi per darci la forza e il coraggio di percorrere la strada che Gesù ci ha insegnato.
Il vangelo ci dice anche che è lo Spirito di Gesù, cioé quella forza di Dio che già animò la vita di Gesù.
I discepoli esperimentarono questo coraggio. Da poche settimane Gesù era stato ucciso. I sommi sacerdoti pensavano di aver eliminato per sempre il nome di Gesù e di aver disperso e scoraggiato il suo gruppo di discepoli. Neanche per sogno!
Da chi veniva quel coraggio?
Un giorne essl andarono nella piazza di Gerusalemme e si misero a parlare a tutti di questo: quel Gesù che i nostri capi hanno fatto uccidere, era davvero il grande amico di Dio, ci insegnava una strada buona e giusta. Proprio per questo i capi lo hanno ucciso... perché Lui era dalla parte dei più poveri! Ma sapete che cosa successe? Appena i sacerdoti e i capi della città vennero a sapere che Pietro e Giovanni parlavano alla gente di Gesù, mandarono dei poliziotti che li acciuffassero. Li presero e li portarono dal capo dei sacerdoti. Costui, con rabbia, disse loro: «Ma... non sapete voi che se vi sentiamo parlare ancora una volta, anche una sola volta, di Gesù, vi facciamo bastonare a dovere e vi gettiamo in prigione?». I due discepoli furono minacciati e maltrattati. I sacerdoti credevano di averli ridotti al silenzio.
Qualche giorno dopo, Pietro e Giovanni andarono di nuovo in piazza e si misero a predicare ancora più forte tutte le cose che Gesù aveva insegnato loro. Vennero gli sbirri e questa volta li portarono di fronte al capo supremo dei sacerdoti e li fecero percuotere a sangue Poi dissero loro: «Parlerete ancora sulle piazze di quel disgraziato Gesù di Nazareth?».
Pietro e Giovanni, con grande coraggio e convinzione, dissero: «Noi continueremo perché questo piace a Dio. Continueremo, anche se voi deciderete di ucciderci».
Li misero in prigione, ma Pietro e Giovanni non si scoraggiarono e continuarono a dire e a fare come Gesù.
Un vento che spinge...
La Bibbia dà dei bellissimi nomi a questa presenza di Dio che noi chiamiamo Spirito Santo. Si parla di «vento», di «forza», di dilensore, cioè uno che ci starà vicino nell'ora della difficoltà, colui che ci assiste nella nostra lotta.
Una volta l'anno, precisamente nella festa di Pentecoste, noi ricordiamò il dono che Dio ci fa di questa sua forza, di questo vento di vita, di speranza, di verità. Che bello! Dio è come un vento penetrante e possente che ci sospinge e ci stimola a camminare verso l'amore e verso la verità! È come un vento che dolcemente ci sospinge senza farci violenza.
Dio sa che ci sono tanti venti contrari, cioé tante difficoltà nel seguire la strada di Gesù, e allora ci regala il suo vento proprio perché noi possiamo contare su di lui. Si trata di un eventos che ci sospinge senza costringerci, ci sollecita senza obbligarci, ¢ invita lasciandoci liberi.
Alcune note teologiche
«Questo Spirito non é... lo spirito dell'uomo. Egli è lo Spirito di Dio che, in quanto Spirito Santo, viene distinto dallo spirito non santo dell'uomo e del suo mondo. Lo Spirito Santo non è nientaltro che Dio stesso! Dio stesso, nella misura in cui questi è vicino agli uomini e al mondo come la potenza e la forza che afferra, ma non può essere afferrata, che dona, ma della quale non si può mai disporre, che crea la vita, ma anche giudica. Lo Spirito Santo allora non è un tertium quid, qualcosa di intermedio tra Dio e gli uomini, bensì la vicinanza personale di Dio agli uomini... Che cosa significa credere nello Spirito Santo? Significa semplicemente ammettere con fiducia che Dio stesso possa divenirmi intimamente presente nella fede, che egli, come potenza e lorza benefica, possa acquistare il dominio sul mio intimo, sul mio cuore, sul mio io. In virtù di una tale fede io posso avere la fiducia che lo Spirtto di Dio non sia uno spirito (cioé una forza, ndr) che riduce in schiavitù, bensì nientaltro che lo spirito di Gesù Cristo accolto presso Dio, lo Spirito di Gesù Cristo... Lo spirito di Dio non é mai una mia propria possibilità, ma rimane sempre una forza, una potenza, un dono di Dio...
Egli è sempre lo Spirito Santo di Dio che soffia dove e quando vuole, e che non può mai venire addotto a giustificazione di un’autorita assoluta di magistero e di governo, di una teologia dogmatica priva di fondamento, di un pio fanatismo e di una falsa sicurezza della fede. Nessuno - né vescovo, né professore, né parroco, né laico - “possiede” lo Spirito. Ma ognuno può chiedere, senza mai stancarsi, che gli venga concesso.
Ricevere lo Spirito Santo non significa allora lasciare che si produca in me un evento magico, bensì aprirsi dall'interno al messaggio, e quindi a Dio e al suo Cristo crocifisso, e lasciarsi così afferrare dallo Spirito di Dio e di Gesù Crsto significa, non per ultimo, credere nello Spirito della libertà. Infatti “dove c'è lo Spirito Santo” dice Paolo, “là c'è libertà”! Una libertà dalla colpa, dal legalismo e dalla morte.