domenica 28 dicembre 2025

LA SANTA CENA DALLE MANI VUOTE

All'epoca dei Tupamaros, in Uruguay, il pastore Miguel Brun della chiesa metodista di Montevideo, viene messo in prigione perché la polizia vuole avere notizie di un giovane della sua comunità sospettato di appartencre ai guerriglieri e che si è reso irreperibile. In carcere, il pastore viene sottoposto a gravi torture psicologiche: anche la moglie viene arrestata e facendogli ascoltare delle urla nella stanza accanto, gli viene detto che sono i suoi figli che vengono torturati. Egli però riesce a non dire nulla (anche perché non sa nulla). Alla vigilia di Pasqua tutti i prigionieri politici sono raccolti in uno stanzone, sorvegliati, attraverso una piccola feritoia nella porta, dalla polizia che è nella stanza accanto. I poliziotti, temendo che i prigionieri possano complottare insieme hanno ordinato loro di camminare, ed essere continuamente in movimento. Fra i prigionieri un buon gruppo sono agnostici, alcuni invece sono credenti cattolici mentre lui solo è protestante. I credenti cattolici, pensando con nostalgia alla Pasqua imminente, esprimono il desiderio di partecipare alla eucaristia, e chiedono al pastore di celebrarla visto che è l'unico “sacerdote”. Il pastore considerando la situazione risponde però che non è possibile, non avendo né il pane né il vino, ritenendo anche che è impensabile chiedere qualcosa alle guardie. L'unica cosa che potrebbe fare è quella di ripetere il racconto dell'ultima cena che conosce a memoria. I suoi compagni non si arrendono però e continuano ad insistere proponendogli di fare come fanno i bambini: ripetere i gesti del rompere il pane e distribuirlo e così pure con un finto calice e che loro avrebbero fatto il gesto di portarli alla bocca. Anche i compagni agnostici insistono proponendo ai credenti di mettersi nell’angolo in ombra dalla porta dove non sarebbero stati visti mentre loro, per proteggerli, avrebbero fatto più movimento perché le guardie non si rendessero conto che alcuni mancavano.

E così, in quella vigilia di Pasqua, in un carcere di massima sicurezza di un paese dove la libertà è negata, un gruppo di credenti, sotto la protezione di un gruppo di non credenti, vive la più significativa Santa Cena dalle mani vuote. Tutto è stato loro tolto, tutto salvo la fede nella presenza del Cristo vivente, presente accanto a loro.