lunedì 1 dicembre 2025

LE PAROLE PER DIRLO

UNA PALESTRA, DA SECOLI

di DERIO OLIVERO

Vescovo di Pinerolo

 

Oggi sono stato a Pourrieres, un bellissimo borgo del comune di Usseaux. Una borgata particolarmerte curata, accogliente. Nel cielo limpido svettavano le cime dell’Albergian, del Pelvo, del Francais Pelouxe. In basso il lago. Vicoli lastricati in pietra, case con copertura in ardesia. Qua e là sagome, a dimensione reale, di soldati dell'esercito piemontese che ricordano la battaglia dell’Assietta, combattuta poco distante. Oggi abbiamo riaperto la chiesa, dopo la chiusura per restauri. È una costruzione del 1600. In valle troviamo varie chiese di questo periodo, volute dal Re Sole. Costituiscono un interessante percorso e una preziosa testimonianza. La mia domenica era densa di appuntamenti e così sono arrivato in ritardo. Tuttavia ho avuto il tempo di gustare il borgo e la chiesa. Soprattutto ho apprezzato l’attaccamento dei residenti e dei villeggianti a questo edificio. Direi addirittura una vera passione. Sia per il pregio artistico che per l'uso. A tale scopo stanno studiando un’apertura automatizzata. Mentre ammiravo l’edificio rinato mi sono chiesto: "A cosa serve una chiesa?”. Mi è venuta in mente l’immagine della casa. È una ‘casa comune’. La casa è un luogo dove tornare e ripartire. A casa torni dopo una giornata di lavoro, un viaggio, una degenza ospedadiera. Torni con le fatiche e le ferite accumulate nella giornata, con domande e preoccupazioni. In casa ti riposi, ti nutri, ti riprendi. Così puoi ripartire. Ecco a cosa serve una chiesa: offre un luogo dove tornare e ripartire. Da solo o per un rito, lì ritrovi un Dio che ti accoglie e ti dice: "Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). In chiesa puoi regalarti un attimo di silenzio o di preghiera per prendere in mano la tua vita e affidarla a Dio. E ripartire, con nel cuore le sue parole. “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). In secondo luogo la casa ci aiuta a progettare, a sognare. Infatti se fossimo sempre in trasloco non potremmo fare programmi. Nel trasloco tutte le energie vengono spese per reggere alla fatica. Invece, grazie ad una casa stabile, possiamo fare progetti. Così é la chiesa: un luogo per vivere riti e celebrazioni che aiutano a sognare. Un luogo per riscoprire la dimensione speranzosa del cristianesimo. Infine la chiesa è una palestra per allenare la fede. Nella vita concreta tutti sappiamo di poter fare in casa esercizi fisici per curare parti doloranti del corpo (la schiena, le spalle, la caviglia) o per mantenerci in forma. Poi, in realtà, ce ne dimentichiamo o facciamo troppo poco. E il corpo si irrigidisce e appesantisce. Così abbiamo inventato le palestre o i centri specializzati dove fare gli esercizi appropriati. Le chiese, in questa luce, sono palestre per l'anima. Per fermarci, lasciar emergere le domande di fondo, rinnovare i nostri sogni, fare scelte, riaccendere la fede, curare le relazioni, alzare lo sguardo. Queste sono questioni vitali che spesso scordiamo vivendo. Le chiese stanno lì, da secoli, per offrirci momenti intensi di allenamento dell'anima.

L'Eco del Chisone, 11 giugno 2025