lunedì 25 luglio 2011

L’USUALE ASSASSINO SOLITARIO


Perché la Norvegia è stata punita
Maurizio Blondet
24 Luglio 2011
 
"Sono sempre loro, ci attaccano», strilla subito Fiamma Nirenstein su Il Giornale. E si domanda: «La prima vendetta di Al Qaida dopo la morte di Bin Laden?». Non da meno il Sun, di proprietà di Murdochstein: «L'11 settembre norvegese. Massacro di Al Qaeda». Ma anche nei giornali moderati e oggettivi, i giornalisti esperti di terrorismo (ossia, che hanno seguito corsi in Israele su invito del Mossad) nelle prime ore è stato tutto un esercitarsi sul terrorismo islamico, e sulle ragioni per cui aveva colpito in Norvegia. Poi quando è parso chiaro che era stato il biondo norvegese suprematista bianco, hanno corretto un po', ma la traccia della tesi preconcetta è rimasta appiccicata agli articoli del 23 luglio.
Nessuno ha invece provato a fare un elenco diverso.
La Norvegia è il solo Paese europeo ad appoggiare ufficialmente la dichiarazione unilaterale di sovranità statale che l'Autorità Palestinese intende porre davanti all'ONU a settembre, cosa a cui il governo israeliano si oppone furiosamente. (Norway backs Palestinian path to UN statehood vote)
La Norvegia, e per la precisione il suo fondo governativo che gestisce gli introiti petroliferi (450 miliardi di dollari) e li investe, ha escluso dai suoi investimenti due ditte israeliane di costruzioni, quando ha scoperto che le due ditte costruiscono insediamenti illegali per i coloni ebraici nei Territori Occupati: « Una scelta etica», ha dichiarato il ministro delle Finanze norvegese. Poco prima, lo stesso fondo aveva rifiutato di comprare azioni, ossia di finanziare, la Elbit, ditta israeliana famosa per produrre i reticolati elettrificati di separazione contro i palestinesi. (Norway government-run pension fund drops Africa Israel group shares)
La Norvegia è stata accusata pubblicamente da Avigdor Lieberman, il ministro degli Esteri di Netanyahu, di « promuovere l'antisemitismo». (Lieberman accuses Norway of promoting anti-Semitism)
Le simpatie della Norvegia per Israele si sono molto raffreddate dopo che due medici norvegesi (Mads Gilbert ed Erik Fosse) presenti a Gaza durante l'operazione Piombo Fuso dove avevano operato giorno e notte palestinesi con ferite orrende e misteriose, tornati in patria hanno accusato l'armata israeliana di aver fatto di Gaza «un laboratorio per sperimentare nuove armi». Armi che producono mutilazioni brutali senza schegge, e il distacco degli arti. Notizia ampiamente censurata dai media europei, ma che l'opinione pubblica norvegese, grazie ai due medici, non ha potuto ignorare. (Testimonianze di medici palestinesi e norvegesi: "A Gaza si sta usando un nuovo tipo di arma")
Nell'isola di Utoya, dove è avvenuto l'eccidio, i giovani socialdemocratici avevano il giorno prima attuato una piccola manifestazione pro-Palestina, alla presenza del ministro degli Esteri norvegese, con striscioni che non sono piaciuti a Lieberman e a Netanyahu, e certo nemmeno alla Nirenstein.
I nostri commentatori hanno sottolineato con voluttà che la Norvegia è un « bersaglio del terrorismo islamico», perchè partecipa alle operazioni in Afghanistan e contro la Libia. La Norvegia ha appena annunciato che si ritirerà dalla guerra libica entro agosto. Cosa per cui ha ricevuto velate minacce da Washington. (Norway to quit Libya operation by August)