domenica 7 marzo 2021

SULLA ROTTA BALCANICA: TRATTATI COME CRIMINALI

 SULLA ROTTA BALCANICA

«Ci trattano come criminali perché aiutiamo i rifugiati»

NELLO TROCCHIA ROMA

Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, moglie e marito guidano l'associazione Linea d'ombra: passano le notti davanti alla stazione di Trieste, pronti, con coperte e scarpe ad accogliere i migranti che arrivano in Italia dalla rotta balcanica.

Martedì mattina all'alba sono stati svegliati dalla polizia che gli ha notificato un decreto di sequestro e pc. Franchi è indagato per favoreggiamento del reato di immigrazione irregolare. «Ci tirano in ballo per un episodio di due anni fa, colpiscono la solidarietà associando mio marito a questa rete per infangarci››, dice Fornasir. «La contestazione è di aver aiutato, nel luglio del 2019, una famiglia iraniana a prendere il treno a Trieste.

Quella famiglia è stata fermata, portata in questura e non ha fatto richiesta di soggiorno ricevendo un foglio di via. Quel giorno mi hanno fermato, mi hanno seguito e ora mi accusano di favoreggiamento perché li ho portati in stazione. Era una famiglia con due bambini, uno di 11 e uno di 9 anni», dice Franchi.

La famiglia di iraniani, oggi, vive in Germania dopo aver ottenuto il permesso per motivi umanitari.

A confermare le attività di polizia giudiziaria anche una nota della questura che recita: «È in corso una vasta operazione della polizia, coordinata dalla procura della repubblica presso il tribunale di Trieste, per contrastare un'organizzazione criminale, finalizzata all'ingresso e al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari a scopo di lucro.

L’attività investigativa è stata condotta dalla Digos di Trieste, supportata dal Servizio per il contrasto all'estremismo e terrorismo esterno dell'Ucigos».

L'attività di Linea d'ombra è volontaria e si basa, spiegano dall'associazione, su donazioni che vengono utilizzate per comprare scarpe e vestiti per i migranti.

«Io penso che vogliano colpire Linea d'ombra, la nostra attività, non mi saprei dare altre spiegazioni. Siamo volontari, ci occupiamo di assistere i migranti in arrivo a Trieste che sono per la maggior parte irregolari:

In due anni abbiamo assistito circa 2.500 migranti bisognosi di "cure, scarpe e sostegno». Una delle ultime storie seguite dai due attivisti è diventata un appello alle autorità per aprire un corridoio umanitario, e riguarda Amir Labbaf, iraniano. «Siamo andati di recente in Bosnia e abbiamo conosciuto Labbaf, che è stato perseguitato e torturato in Iran insieme alla moglie», spiegano. «Ora si trova in Bosnia su una sedia a rotelle. Era riuscito ad arrivare in Croazia, ma per evitare di essere investito da una macchina è caduto in un burrone rompendosi la schiena. La polizia croata lo ha rintracciato, ma invece di aiutarlo lo ha denudato portandolo al confine con la Bosnia, oggi è in un campo di accoglienza senza aiuti e senza assistenza».

Labbaf è uno degli ultimi casi di cui si sono occupati Lorena e Gian Andrea. «È ora di smetterla di perseguitare le persone. Bisogna essere intolleranti con la Croazia che si comporta in modo indecente con i migranti. L'occidente con le guerre ha costretto tante persone a migrare, visto che in Siria, Libia, Iraq non si può più vivere decentemente››.

Ora Gian Andrea Franchi deve affrontare un procedimento penale per favoreggiamento: «Che metodo è questo? Così trattano le persone che aiutano chi scappa da guerre, da torture e violenze?››, dice Franchi che, quando gli chiediamo un giudizio sul nuovo governo, taglia corto: «Non ho speranze nel nuovo governo, dopo Salvini i toni sono meno truculenti, ma Lamorgese sul nostro confine ha fatto peggio di Salvini. Negli ultimi sei mesi centinaia di migranti sono stati respinti in Croazia e in alcuni casi in modo illegittimo».

da Domani, 25 febbraio