Si apre in Libano e Palestina qualche spiraglio di pace. Anche Hezbollah, governi irresponsabili come quello di Israele e USA sembrano darsi un po' di saggezza dopo i crimini compiuti in questo ultimo mese. Ma tutto è fragile e precario.
Quando la politica è degna di questo nome, si riaccende una speranza. A mio avviso, in questa situazione il governo italiano ha mostrato di essere all'altezza delle proprie responsabilità, dal primo all'ultimo giorno di questa strage degli innocenti.
Le dichiarazioni e le iniziative del governo italiano hanno rialzato le sorti dellla vera politica e, sul piano internazionale, hanno messo fine al balletto servile della "ditta Berlusconi e soci", sempre genuflessi al potere degli Stati Uniti.
Ma resta l'odio che il "mondo arabo" ha comprensibilmente accumulato contro Israele e contro l'Occidente. Questo diffuso risentimento potrà armare delle mani molto più potenti e imprendibili di Hezbollah.
Finché Israele non si sgancerà dalla protezione del governo assassino degli USA, non ci sarà pace in Medio Orientre.
Così pure l'occupazione dei terrritori in Palestina resta una ferita aperta e, a mio avviso, da questa ferita non guarita potrà ancora uscire tanto sangue israelita, arabo, palestinese.
La politica deve cercare soluzioni alla radice e non mettere cerotti. L'ONU e l'Europa hanno la possibilità di prendersi le loro responsabilità.
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