Nessuno di noi vuole, certamente, difendere l’azione di Hezbollah. Ma è altrettanto difficilmente difendibile l'intervento del governo di Israele che ha frenato l’azione dell’ONU e ha creato un vero “macello” con la sua reazione.
“La lista degli errori che Isarele ha compiuto nei confronti degli arabi palestinesi è almeno altrettanto lunga di quelli compiuti dagli Stati arabi e dagli stessi palestinesi... Non è invece inutile segnalare gli errori compiuti dal maggior alleato di Israele, di fatto garante della sua esistenza e finanziatore delle sue spese militari. L’ultima e più grave di tutti è stata la guerra anglo-americana contro l’Iraq... Il terrorismo, inesistente in Iraq prima del 2002, ha fatto della zona centrale di quel paese la sua piattaforma di lancio”(Eugenio Scalfari, La Repubblica, 16 luglio 2006).
Ora il fatto che il governo di Israele usi lo stesso linguaggio che gli USA hanno impiegato in Iraq e parli di “asse del male” evidenzia ulteriormente quanto l’alleanza Israele e Usa sia militare, ideologica e politica in perfetta sintonia con il tristemente noto fondamentalismo islamico.
Siccome gli USA, a buon diritto, in tutta l’area sono considerati degli invasori, rompere questa alleanza con gli USA diventa indilazionabile per Israele, innanzi tutto per il proprio interesse e poi per non coinvolgere l'Iran e gli arabi moderati in una guerra che dilagherebbe oltre ogni previsione.
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