La mia “talpa vaticana” mi informa che in questi giorni il papa e i suo più stretti collaboratori stanno preparando l’elenco dei nuovi cardinali.
Infatti ci sono nove posti vacanti e, come sempre succede, mille aspiranti alla berretta rossa stanno sgomitando. Ci saranno delle sorprese... per chi non è addentro a questi arcani misteri.
Parecchi arcivescovi sono segretamente furenti da quando hanno saputo di essere esclusi dalla cerchia degli “eletti”. Non solo esclusi, mi confida la solita talpa vaticana, ma scavalcati da concorrenti inconsueti, normalmente ritenuti “fuori gara”.
Si sono sentiti feriti, offesi, emarginati, trascurati, vilipesi, traditi, derisi, sconvolti, scoraggiati, disperati, adirati quando hanno conosciuto i nomi dei prescelti e il “titolo di merito” per il quale saranno annoverati nel “sacro collegio”.
Em.mo Rutelli, insigne convertito dal laicismo radicale;
Em.mo Giovanardi, paladino della civiltà cristiana:
Em.mo Calderoli, esponente di spicco delle cultura solidaristica cristiana;
Em.mo Bobba, esperto di infiltrazione vaticana nel mondo politico.
Ma (se la mia talpa non fosse davvero informata... stenterei a crederlo!) nell’elenco compaiono altri due nomi annotati con un punto interrogativo.
Si tratta della Binetti (“straordinaria e superattiva propugnatrice della sacralità della famiglia”) e... Fassino (“se si sposterà ancora di più al centro e riuscirà a fondare il Partito Democratico Cristiano”).
Intervistata al riguardo la senatrice Binetti, sempre molto allineata con le regole cattoliche ed ecclesiastiche, accortasi di aver l’handicap di essere donna, si è rivolta a Vladimir Luxuria per alcune informazioni riservate e personali.
Per Fassino il vaticano solleciterebbe l’impegno di convertire tutti i DS al graditissimo Partito Democratico Cristiano lasciandone la presidenza a Casini e la segreteria politica a Mastella.
Tutto questo avviene, come sempre in questa Italia, nello spirito e nella pratica di una “sana laicità”.
Capisco il dolore dei sopracitati arcivescovi. Quasi tutti rischiano di dover aspettare il prossimo turno con il rischio di vedersi scavalcati da Biondi che (diciamo la verità) un cardinalato se lo meriterebbe davvero, magari con Buttiglione.
Infatti ci sono nove posti vacanti e, come sempre succede, mille aspiranti alla berretta rossa stanno sgomitando. Ci saranno delle sorprese... per chi non è addentro a questi arcani misteri.
Parecchi arcivescovi sono segretamente furenti da quando hanno saputo di essere esclusi dalla cerchia degli “eletti”. Non solo esclusi, mi confida la solita talpa vaticana, ma scavalcati da concorrenti inconsueti, normalmente ritenuti “fuori gara”.
Si sono sentiti feriti, offesi, emarginati, trascurati, vilipesi, traditi, derisi, sconvolti, scoraggiati, disperati, adirati quando hanno conosciuto i nomi dei prescelti e il “titolo di merito” per il quale saranno annoverati nel “sacro collegio”.
Em.mo Rutelli, insigne convertito dal laicismo radicale;
Em.mo Giovanardi, paladino della civiltà cristiana:
Em.mo Calderoli, esponente di spicco delle cultura solidaristica cristiana;
Em.mo Bobba, esperto di infiltrazione vaticana nel mondo politico.
Ma (se la mia talpa non fosse davvero informata... stenterei a crederlo!) nell’elenco compaiono altri due nomi annotati con un punto interrogativo.
Si tratta della Binetti (“straordinaria e superattiva propugnatrice della sacralità della famiglia”) e... Fassino (“se si sposterà ancora di più al centro e riuscirà a fondare il Partito Democratico Cristiano”).
Intervistata al riguardo la senatrice Binetti, sempre molto allineata con le regole cattoliche ed ecclesiastiche, accortasi di aver l’handicap di essere donna, si è rivolta a Vladimir Luxuria per alcune informazioni riservate e personali.
Per Fassino il vaticano solleciterebbe l’impegno di convertire tutti i DS al graditissimo Partito Democratico Cristiano lasciandone la presidenza a Casini e la segreteria politica a Mastella.
Tutto questo avviene, come sempre in questa Italia, nello spirito e nella pratica di una “sana laicità”.
Capisco il dolore dei sopracitati arcivescovi. Quasi tutti rischiano di dover aspettare il prossimo turno con il rischio di vedersi scavalcati da Biondi che (diciamo la verità) un cardinalato se lo meriterebbe davvero, magari con Buttiglione.
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