Di anno in anno la giornata dedicata alla memoria dell’Olocausto degli ebrei assume sempre maggiore importanza. Ricordare quello sterminio è l’antidoto più efficace per non ripetere.
Il “pericolo” è tutt’altro che scongiurato e il fuoco dell’antisemitismo è ancora vivo sotto la cenere e di tanto in tanto si riaccende.
Però, come non è corretto identificare lo Stato israeliano con l’ebraismo, “è altrettanto infondata ogni aprioristica riduzione di posizioni critiche della politica israeliana a manifestazioni di antisemitismo” (Marcello Vigli, Contaminazioni, Edizioni Dedalo, pag. 128).
Insomma, si possono condannare alcune posizioni politiche del governo israeliano, senza essere in nulla e per nulla antisemiti.
Inoltre, anche nella piena consapevolezza della “unicità” della Shoah, resta purtroppo vero che il mondo continua a non prendersi cura della “sterminio” dell’olocausto di altri milioni di poveri, a partire dall’abbandono di intere popolazioni africane.
Padre Zanotelli, con la lucidità e la coerenza che lo contraddistinguono, in questi giorni lo ha ampiamente documentato.
Se non teniamo insieme la Shoah e i vari genocidi oggi presenti (guerre, fame, malattie, emarginazioni e violenze), rischiamo di imprigionarci in una memoria che non ci mobilita contro tutti i volti e tutte le forme dell’olocausto.
Il “pericolo” è tutt’altro che scongiurato e il fuoco dell’antisemitismo è ancora vivo sotto la cenere e di tanto in tanto si riaccende.
Però, come non è corretto identificare lo Stato israeliano con l’ebraismo, “è altrettanto infondata ogni aprioristica riduzione di posizioni critiche della politica israeliana a manifestazioni di antisemitismo” (Marcello Vigli, Contaminazioni, Edizioni Dedalo, pag. 128).
Insomma, si possono condannare alcune posizioni politiche del governo israeliano, senza essere in nulla e per nulla antisemiti.
Inoltre, anche nella piena consapevolezza della “unicità” della Shoah, resta purtroppo vero che il mondo continua a non prendersi cura della “sterminio” dell’olocausto di altri milioni di poveri, a partire dall’abbandono di intere popolazioni africane.
Padre Zanotelli, con la lucidità e la coerenza che lo contraddistinguono, in questi giorni lo ha ampiamente documentato.
Se non teniamo insieme la Shoah e i vari genocidi oggi presenti (guerre, fame, malattie, emarginazioni e violenze), rischiamo di imprigionarci in una memoria che non ci mobilita contro tutti i volti e tutte le forme dell’olocausto.
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