sabato 7 aprile 2007

SCUSI, SIGNORA PRESIDE

L’ho sentita, Signora Preside, a Primo Piano giovedì 5 aprile.

In lei ho percepito, penosamente, una totale incapacità di lasciarsi interpellare oltre le ribadite osservazioni che “nella scuola non ci eravamo accorti di un particolare disagio… Era uno studente modello…”.

Se nella sua scuola non vede nemmeno atteggiamenti bullistici, se non vede razzismo, se non vede disprezzo… credo che debba cambiare gli occhiali e, se non basta, cambiare mestiere.

Mentre la psicologa ribadiva che dell’omosessualità e delle “diversità” bisogna parlare apertamente, Lei andava banalizzando quasi impersonandosi nel ruolo di avvocato difensore dell’istituto che dirige.

Il grave, per dirla fino in fondo, è proprio questo non accorgersi.

Spesso non siamo attenti e preparati a cogliere l’essenziale nel rapporto con le persone.

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