lunedì 7 maggio 2007

MI SCRIVE UN CONFRATELLO

Con il permesso di don Amedeo, pubblico questa lettera che mi ha inviato il 30 aprile scorso: un esempio di coraggio e di libertà.

“Carissimo don Franco,

ho visto il filmato del "duetto" tra lei e don Benzi e devo dire che mi sono molto divertito, se così posso esprimermi. Ho notato la differenza delle risposte, ma in questa differenza ho sentito tutto il suo ardore di uomo di Dio e non di legge.

Ma, oltre tutto, una cosa mi ha fatto riflettere seriamente in una risposta di don Benzi: "I gay non possono accedere alla comunione eucaristica perchè non sono in comunione con Dio". Chi è che ha l'ardire di affermare se un essere umano è o non è in comunione con Dio?

Il grave peccato del fariseo al tempio non era tanto quello di essersi dichiarato giusto, in quanto osservante dei comandamenti, ma quello di essersi paragonato al peccatore e di essersi trovato migliore di lui. Questo fariseo, uomo religioso, non fu giustificato da Dio. Certamente il fariseo sarà stato una personcina perbene, dalla integra moralità; ma non amava il peccatore che gli stava vicino, proprio a causa della propria pretesa giustizia e integrità nei suoi confronti.

Questo fariseo magari faceva tante belle cose per gli altri, ma non per amore degli altri, ma solo per riportarli a Dio. E chi è che cerca di riportare gli uomini a Dio se non chi si sente a posto con Dio e superiore agli altri? Chi fa qualcosa per il prossimo, per riportarlo a Dio, è e resta sempre un fariseo, perchè si adopera per l'altro non perchè lo ama così come egli è, ma solo per toglierlo dal peccato, da quello stato che egli, il presunto benefattore, presuntuosamente, ritiene peccato e nei confronti del quale ritiene se stesso immune.

Gesù non ci ha detto di amare il prossimo per ricondurlo a Dio, ma di amare il prossimo come Egli ha amato noi, cioè senza condizioni e senza chiederci se lo merita o meno e soprattutto senza ergerci a giudici di coloro che riteniamo peccatori e che magari, agli occhi di Gesù sono più santi di noi.

Vorrei chiedere a don Benzi per quale motivo lavora per recuperare le prostitute.... per toglierle dal peccato o perchè le ama come persone? Una sua risposta mi ha fatto molto inquietare, perchè riflette la logica farisaica vaticana: A chi gli ha chiesto se un uomo che va a prostitute fa peccato, egli ha risposto: "rovina se stesso". Non ha minimamente accennato al fatto che rovina la prostituta. Per don Benzi è più grave che quest'uomo abbia un rapporto sessuale o che con il suo atto contribuisce a rovinare la dignità della prostituta? Autentica sessuofobia!!! Non c'è altro da dire.

Ah , a proposito, dopo aver visto il filmato e aver accertato che don Benzi ha carta bianca, lo chiamerei mandato trinitario, per poter stabilire chi è in comunione con Dio e chi può o non può accostarsi alla comunione, propongo alla Commissione Teologica internazionale, nonché alla Commissione Biblica, di togliere, da tutti e quattro Vangeli, l'episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci( direi meglio "divisione" dei pani e dei pesci ), dove risulta che "l'eretico" Gesù si dice che abbia dato da mangiare a tutti , 5000 uomini escluso donne e bambini( c'era tutta la Palestina lì presente ).

Ma povero Gesù! E anche smemorato ! Non sapevi, Gesù, che in mezzo a quella gente c'erano persone di ogni estrazione e di ogni tendenza, inclinazione e rozzezza? Certo Signore, l'hai fatta grossa !!! Dare da mangiare a tutti....!!! E se devo dirti la verità, Signore, l'hai scampata per un pelo.....Se ci fosse stato lì don Benzi , non ti salvavi neanche tu.

Anzi sai che ti dico Gesù? Se ti venisse in mente di tornare, proprio tu, in carne ed ossa sulla terra, stai attento che, con quella testa che ti ritrovi, quando muori non ti faranno neanche il funerale religioso. Si, proprio come quel povero Cristo.... oh scusa, di Welby.

Ciao Don Franco. Se vuole pubblicare anche questa mia riflessione, faccia pure.

don Amedeo Gaetani

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