domenica 22 luglio 2007

FILIPPINE: CHIESA CATTOLICA

La chiesa cattolica delle Filippine è una vera potenza. L’ottantacinque per centro dei filippini è cattolico.

“In quanto al cattolicesimo, sembra regnare indisturbato. A Manila le chiese ti accompagnano dappertutto, dalla cattedrale spagnola gremita di cerimonie a ogni ora del giorno fino all’aeroporto dove ti accoglie la parrocchia di Our Lady of the Airways (Nostra Signora delle Linee aeree).

Gli esercizi commerciali hanno nomi come Hardaware Blessed Faith (Ferramenta Fede benedetta). Le agenzie di viaggi si chiamano Apostolic Travel anche se non si occupano di pellegrinaggi.

Le simpatiche jeepneys che sono il simbolo di questo paese - scassatissimi taxi collettivi dal muso di jeep, colorati come un carnevale di Rio – portano i nomi di Gesù Maria e tutti i Santi.

Ma basta grattare dietro l’apparenza sorridente e gentile, e Manila scopre il volto di una città blindata. Le guardie giurate presidiano i metaldetector anti-bomba all’ingresso degli alberghi e dei supermercati.

Il governo annuncia una legge antiterrorismo che darebbe carta bianca alle forze armate, in un paese dove le Nazioni Unite e Unione europea denunciano oltre 800 esecuzioni sommarie, 58 giornalisti uccisi (un triste record mondiale) in cinque anni.

L’epicentro della tensione è qui a Mindanao, unica isola dove la popolazione mussulmana è il 35%, con insediamenti a chiazza di leopardo e zone dove arrivano al 90%” (Federico Rampini, Repubblica, 14 luglio).

La chiesa cattolica, legata sempre più al potere centrale, gode di enormi finanze e di appoggi dal potere centrale.

Anche questo è motivo di opposizione e di persecuzione da parte delle minoranze oppresse e da parte dei guerriglieri marxisti e islamici.

Capita sempre così: dove la chiesa ufficiale è compromessa fino ai denti con il potere, ci sono sempre preti generosi e onesti che pagano un conto salato. Padre Bossi non è il primo.

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