venerdì 20 luglio 2007

NON CAPISCO…

A pochi Km da Pinerolo, come in mille altre città, su una strada mediamente frequentata un ubriaco investe e uccide una ragazza di sedici anni che attraversava sulle strisce pedonali. Tutto, purtroppo, può succedere.

Ma quando scopro che al conducente ubriaco erano già state ritirate le patenti per ben tre volte, allora mi domando: chi gli ha ridato l’uso della macchina dopo tre sospensioni senza vincolarlo ad un programma terapeutico?

Ma le autorità preposte si rendono conto che cosa può fare un tossicodipendente da alcool, eroina, cocaina o simili quando siede al volante? E’ possibile che chi uccide in stato di ebbrezza se la cavi con qualche inutile mese di carcere o di arresti domiciliari?

Ci vuole un vincolo di terapia fissato per legge in una struttura specializzata per un per un periodo non inferiore ai quattro anni ed è necessario il ritiro della patente per tutto questo periodo.

Se non si reagisce in modo radicale e terapeutico, ma con piccole sanzioni e penalità, le stragi quotidiane continueranno. Se lungo le nostre strade ci fossero controlli a tolleranza zero, avremmo un intervento preventivo efficace.

Diversamente diamo il segnali di chi si rassegna al fatto che la vita nostra e altrui si butta via come un paio di scarpe vecchie.

Da 25 anni vivo l’esperienza del volontariato con soggetti tossicodipendenti in una qualificata struttura di progetti personalizzati. Le scorciatoie, le superficialità o le semplificazioni non portano da nessuna parte. Il più delle volte conducono al cimitero.

Arresto per omicidio volontario perché chi beve e va in auto accetta il rischio di causare la morte: ecco una seria proposta di alcuni giudici.

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