mercoledì 15 agosto 2007

LA SACRA FAMIGLIA

L’opposizione della Chiesa e del centro destra ai progetti di legge sul riconoscimento delle unioni civili non è soltanto un gesto autoritario, derivante da una ideologia ispirata a dogmatismi, ma anche un fatto antistorico.

Secondo l’ISTAT i dati delle separazioni e dei divorzi in Italia nel 2005 sono aumentati notevolmente.

Nei 165 Tribunali italiani sono state registrate, in tale anno, 82 mila separazioni e 47 mila divorzi.

In un decennio (1995-2005) le separazioni personali sono aumentate del 57% e i divorzi del 74% con una crescita costante.

Il tasso di separazione è di 272 coppie rispetto ad ogni 1000 sposate e quello di divorzio è di 151 (nel 1995 erano rispettivamente 158 e 80).

Tra separazioni e divorzi si arriva a circa 125 mila rotture familiari all’anno, cioè la metà dei matrimoni celebrati, che in un decennio si sono quasi dimezzati (420 mila rispetto agli attuali 251 mila).

Un terzo dei matrimoni è ora celebrato con rito civile, non più religioso. In definitiva le famiglie di fatto sono quasi 800 mila.

Queste statistiche sono eloquenti per chiunque abbia consapevolezza della realtà sociale e non neghi in malafede l’evidenza in base a pregiudizi e a fondamentalismi.

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