sabato 25 agosto 2007

NON E’ GUERRA FREDDA, MA...

Con un po’ di saggezza e di memoria storica e politica si capisce che le dichiarazioni di Putin sui voli dei cacciabombardieri non ci riportano agli anni della guerra fredda.

Ma, per quanto determinate dall’orgoglio nazionalistico e dalle pressioni militari, le parole del presidente Putin dimostrano che la Russia non accetta il diktat Usa sullo scudo antimissile e le sue installazioni in Polonia e in Cecoslovacchia o in altre ex-repubbliche sovietiche.

E’ però evidente che il riarmo è già partito e la Russia e la Cina restano inattaccabili dagli USA sul piano militare. Russia e Cina rappresentano ormai, come le recenti manovre congiunte hanno evidenziato, due potenze che non cessano di rinnovare i loro immensi arsenali.

Questo è il dramma: anziché investire sulla ricerca, sulla salute, sulla lotta alla povertà le grandi potenze buttano montagne di denaro nell’industria delle armi, nelle strutture militari, in progetti di difesa e di aggressione.

Senza contare che le armi si costruiscono per usarle. La prepotenza USA, anche in questo campo, suscita aggressività e prepara altra violenza.

Se persino il portavoce della Casa Bianca Tony Snow lascia anche lui l’incarico… probabilmente qualcuno apre gli occhi sul delirio del presidente Usa che, in questo modo, “dopo il cervello perde anche la voce”.

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