Il Venerdì di Repubblica del 17 agosto riporta una intervista al regista del film che è destinato a dare un altro scrollane ai cittadini americani:
“Faccio molta attenzione ai miei film ad attenermi ai fatti. Quando dico che ci sono nove milioni di bambini negli Usa che non hanno assistenza sanitaria è un fatto. Quando dico che ci sono più di cinquanta milioni di persone prive di copertura è un fatto. Quando dico che 18 mila persone l’anno muoiono perché non hanno l’assicurazione sanitaria è un fatto. La tesi che sarebbe opportuno eliminare le compagnie di assicurazione sanitaria privata e che la sanità non dovrebbe produrre profitti, quella, invece, è una mia opinione”.
Ecco il tanto decantato “modello americano” degli USA.
“Faccio molta attenzione ai miei film ad attenermi ai fatti. Quando dico che ci sono nove milioni di bambini negli Usa che non hanno assistenza sanitaria è un fatto. Quando dico che ci sono più di cinquanta milioni di persone prive di copertura è un fatto. Quando dico che 18 mila persone l’anno muoiono perché non hanno l’assicurazione sanitaria è un fatto. La tesi che sarebbe opportuno eliminare le compagnie di assicurazione sanitaria privata e che la sanità non dovrebbe produrre profitti, quella, invece, è una mia opinione”.
Ecco il tanto decantato “modello americano” degli USA.
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