domenica 19 agosto 2007

P R E G H I E R A

In silenzio guardo, sento, penso, prego.
Tutto è movimento, ora lento, ora convulso.
Strade piene di macchine in rientro
in questa notte che tutto avvolge.

Vedo e sento un mondo di cose, di bagagli,
di motori, di luci e di rumori.
Un mondo di donne e di uomini
che cercano, tutti, una casa accogliente.

Mistero insondabile sei Tu, Dio eterno.
Mistero insondabile è tutto questo mondo:
che cosa c’è sotto tutto questo intreccio
di bellezza e bontà, di ferocia e violenza.

E poi… noi uomini e donne di ieri e di oggi,
figli delle stelle e, insieme, figli e figlie tuoi,
leggeri come una piuma e caduchi come l’erba
in mezzo a tante realtà pesanti come macigni.

Ho piantato nel mio cuore un albero:
è la fiducia con cui ogni giorno guardo a Te,
ruscello inesauribile che bagna le mie radici;
senza di Te sarei desertificato dall’arsura.

Come un padre ha pietà per i suoi figli
così il Signore ha pietà di quanti Lo amano.
Sì, Egli conosce di che pasta siamo fatti,
Egli si ricorda che tutti siamo polvere.

Come l’erba sono i giorni dell’uomo,
come il fiore del campo egli appassisce.
Lo sfiora il vento ed egli scompare.
Il suo posto più non si trova” (Salmo 105).

E Tu, Dio incompreso e spesso dimenticato,
sei ancora lì che Ti prendi cura di noi,
poti la Tua vigna, la innaffi e attendi…
come facesti dalla prima aurora della creazione.

Ed allora il mio sguardo si rasserena,
il mio cuore si nutre di speranza.
Sento intorno sapore di latte e di miele,
credo che tutto è abbracciato dal Tuo amore.

Nel tormentato cantiere della liberazione
Tu sei segretamente presente, o Dio di Gesù.
Le nostre imbarcazioni sono sempre vacillanti,
ma vanno verso di Te, porto sicuro di pace.

Oggi metto davanti a Te la mia preghiera,
affido alle Tue mani i pochi semi che ho sparso,
getto alle mie spalle tutti gli errori commessi
e, come un bimbo, mi ributto tra le Tue braccia.

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