martedì 13 novembre 2007

TU MI SCRUTI E MI CONOSCI

Oggi ho pregato con le parole della prima parte del salmo 139:

Signore, tu mi scruti e mi conosci,

tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.

Che gioia, O Dio, sentirmi ogni giorno sotto il Tuo sguardo amico, amoroso. Nella mia vita mi hai regalato questo dono: non ho mai sentito il Tuo occhio giudicante. Il Tuo sguardo è accogliente e misericordioso: lo sento come un abbraccio caldissimo

Spesso temiamo di non essere presentabili o sgraditi o ci sentiamo in colpa davanti allo sguardo delle persone. Non succede mai così con Te, o Dio. Il Tuo sguardo mi da una pace che non dipende dalla mia bontà. Tu non sei premio per i buoni e castigo per i cattivi, sei dono per tutti, al di là delle nostre azioni.

Quando ho paura di guardarmi dentro penso a come mi guardi Tu, o Signore. Tu getti alle spalle i nostri errori, sei la dolce compagnia degli smarriti, ci insegni la misericordia verso noi stessi, rendi accogliente il nostro sguardo verso i fratelli e le sorelle e liberi i nostri cuori dall’angoscia. Non è la nostra bontà che fa fiorire il Tuo sorriso sulle nostre vite, ma è il Tuo amore che ci rassicura: ci ami e ci guardi così perché Tu da sempre sei davvero Altro da noi.

Potrò smarrirmi nelle vie più squallide, potrò chiudermi nell’egoismo più impenetrabile, potrò attraversare le nebbie più dense o inoltrarmi nel deserto più desolato, ma voglio credere che Tu ancora mi guarderai con la stessa tenerezza e con la stessa fiducia.

Se non ripongo fiducia nel Tuo sguardo penetrante e pieno d’amore, come posso inoltrarmi nell’intrico dell’esistenza quotidiana? Come posso guardare avanti con speranza e cercare di assumere le mie responsabilità?

Dio dolce, Dio più caldo del sole, Dio più dissetante dell’acqua di sorgente, Dio che ci ami oltre tutte le barriere e gli steccati delle religioni e delle culture, è proprio il Tuo sguardo che mi aiuta a fare della vita non una fuga, un cammino…

E con Te, che io riconosca o non riconosca la Tua presenza, cercherò di camminare nelle vie di questo mondo, opera meravigliosa seppur ferita che viene da Te e a Te ritorna. Cercherò anch’io di guardare verso di Te, Dio che mi guardi, mi scruti e mi conosci.

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