martedì 22 aprile 2008

GUARDANDO AVANTI

Intanto mi sembra proprio importante guardare avanti, muoverci in avanti. L’esito delle elezioni – che poteva certamente essere migliore – non ci ha paralizzati e il Partito Democratico può ora guardare al futuro a partire da una base reale. Ma io vorrei proporre quattro riflessioni.

1. Ora ho un gran desiderio di vedere il governo Bossi-Berlusconi in azione. I nodi vengono al pettine e il populismo viene alle corde. Cominceremo dalle tasse, vedremo se sarà quel paradiso promesso, se gli stipendi lieviteranno, se l’occupazione continuerà a salire. Voglio vederli con la cordata italiana per Alitalia…

2. Anche nel Partito Democratico occorre capire bene come si organizza l’azione sul territorio. Certo, l’azione parlamentare è di estremo rilievo, ma un partito per crescere e promuovere un percorso democratico ha bisogno di radicarsi tra la gente. Questo è tutto da fare per consolidare il risultato ottenuto e per creare una iniziativa politica in espansione e in profondità. Sotto certi aspetti vedo un po’ di mancanza di concretezza.

3. Per ora non è chiara la prospettiva verso la quale si muoveranno i partiti della Sinistra Arcobaleno che si stanno dolorosamente e seriamente confrontando sul loro futuro. La nota positiva, al di là delle incertezze che attraversano ogni ricerca di rinnovamento, è la consapevolezza, comune al Partito Democratico e alla Sinistra Arcobaleno, che esiste a sinistra un patrimonio di cultura, di esperienze e di lotte che non possono essere disperse, ma debbono essere valorizzate. Questo patrimonio è rappresentato in prima istanza dalle passioni di tante persone che hanno consegnato le loro vite ad un impegno politico per un “mondo altro”. In qualche modo il Partito Democratico deve sentire il dovere politico di rappresentare in Parlamento anche queste istanze e tener vivi sul territorio i ponti con tutte le forze della Sinistra Arcobaleno.

4. Ma c’è un punto che, come scrivevo tempo fa su questo blog, esige una svolta: è la sicurezza. Se un ubriaco sorpreso al volante può riavere la patente dopo sei mesi dopo aver causato incidenti anche mortali, allora questo suscita una giusta indignazione. Ci vogliono controlli rigorosi e misure adeguate. Questo è solo un esempio, ma c’è un crescente dispregio delle regole che resta troppo spesso impunito. Si ricomincia a fumare in treno negli scompartimenti in cui è vietato, gli eccessi di velocità sono normali, il bullismo viene catalogato come una ragazzata… Si lascia correre e…la gente vota a destra. Non bastano il controllo e la repressione, ma sono necessari.

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