martedì 10 giugno 2008

Moreno, Travaglio e Paolo Barnard

Una lettera che merita attenzione e che pubblico volentieri perché non è contro nessuno. Quando riusciremo a valorizzare l'apporto di tutti?"


Caro Don Barbero,

mi permetto di nuovo di scriverle a distanza di pochi giorni, perché sono parecchio interessata alle due lettere che lei ha pubblicato. Non avendo modo di scrivere direttamente al signor Moreno al signor Paolo Barnard, provo a farlo tramite lei.

Io non sono una giornalista, sono solo un'aspirante scrittrice, e non è mia intenzione esprimere giudizi su dette persone, è una cosa che non faccio mai.

Conosco, tramite "Report" i servizi e le inchieste del signor Barnard e come, lei ha giustamente sottolineato, sono di sicuro i migliori e i più attendibili di questo interessante programma.

Sono rimasta molto male nell'apprendere del licenziamento del signor Barnard (nessuno più di me sa cosa significa "il mobbing") e gli esprimo tutta la mia solidarietà, ma sono rimasta anche molto male per l'attacco ingiustificato del signor Barnard al signor Marco Travaglio.

Lungi da me idolatrare e glorificare quest'utlimo( l'unico che merita di essere idolatrato sta sopra di noi), ho trovato un attimino pretestuoso: perché Travaglio non sarebbe libero? Perché è diventato una star? Che mi risulta anche il signor Martin Luther King era diventato una star ma si è lo stesso beccato una pallottola.

Anche John Lennon era una star, ma pure lui si è beccato una pallottola. E anche Peppino Impastato era diventato una piccola star locale tramite Radio Aut. E Falcone e Borsellino? Anche loro erano mitizzati, considerati "star ed arroganti"... e difatti furono isolati in tutti i modi.


Nei giorni scorsi Furio Colombo ha pubblicato un bellissimo articolo su come Marco Travaglio e i giornalisti coraggiosi come lui ( lo trovate qui http://ia311337.us.archive.org/3/items/LaRepubblicaDelSilenzio/travaglio_su_Diario1.pdf ), spiegando come ormai siano isolati da tutto e da tutti, da destra e da sinistra, perché osano dire la verità, non si spaventano davanti a nulla e mostrano ai cittadini non liberi, il loro stato di servitù.

Travaglio, la Gabanelli, il signor Barnard per primo, Luccarelli,Giulietto Chiesa, sono isolati, dileggiati con le stesse parole "sono degli arroganti, si credono intoccabili, sono delle star, smaniano per apparire" senza contare che sono definiti "comunisti o fascisti" a seconda di come gira il vento... l'uomo libero fa paura... il povero Enzo Biagi riceve accuse infamanti anche da morto.

Per me fare popolismo è essere demagogici, non spiegare i fatti come provano a fare questi pochi giornalisti coraggiosi: è vero ci sono tanti piccoli giornalisti che fanno altrettanto il loro dovere e il signor Poletti ne è un esempio e lo era(era ahimé perché è morto) anche il signor Daniele Vimercati, entrambi conduttori di quel bel programma locale "Aria Pulita".

Non credo sia essere servi del potere apparire in tv, sicuramente la Gabanelli ha sbagliato a non difendere il signor Barnard, ha fatto una cosa sbagliatissima, doveva sostenerlo e francamente sono rimasta malissimo nell'apprendere che non abbia mosso un dito per difenderlo. "Report" però resta una trasmissione seria, con una macchia terribile sicuramente e se fossi nella Gabanelli nella prossima trasmissione mi scuserei pubblicamente con il signor Barnard.

Quasi nessuno si è accorto del polverone pretestuoso lanciato contro Marco Travaglio prima da Sgarbi(che lo ha letteralmente coperto di insulti poche settimane fa), poi da Schifani e infine da D'Avanzo: quella di Travaglio è arroganza? A me sembra una delle persone più umili che ci siano in giro. Quello di Travaglio è populismo? E da quando essere populisti significa dire la verità nuda e cruda su fatti giudiziari di personaggi illustri? Populismo è per me urlare ai quattro venti che si salverà Alitalia o si risolverà il problema monnezza.

Riguardo al problema del signorinaggio, Travaglio ha spiegato varie volte che non ne parla perché non conosce l'argomento e lui si occupa di cronaca giudiziaria. Meglio uno che ammette di non saper trattare l'argomento che mille giornalisti che parlano di qualunque cosa pur non avendone le basi.

Grazie dell'ascolto e un caloroso abbraccio a lei don Barbero e alla sua comunità,
Silvia

Nessun commento: