mercoledì 4 giugno 2008

TESTAMENTO BIOLOGICO

La porta è aperta. Vincenza Santoro è la prima donna in Italia ad aver ottenuto da un magistrato il permesso di morire quando avrebbe deciso lei, con modi e tempi regolati da un testamento biologico.

Grazie a lei abbiamo scoperto che il testamento biologico in Italia c’è già da quattro anni e non c’è bisogno di nessuna nuova normativa. È la legge di Paolo Cendon, un vecchio avvocato civilista amico di Basaglia.

La legge Cendon è in Gazzetta Ufficiale dal 19 gennaio 2004 e istituisce una nuova figura di tutore per i malati di mente, gli incapaci temporanei e anche quelli che, nel pieno esercizio delle loro facoltà, sanno che diventeranno incapaci.

Nessuno aveva mai pensato di applicarla al testamento biologico fino a mercoledì 28 maggio. La figura prevista dalla legge si chiama “Amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare del luogo in cui la persona richiedente ha la residenza o il domicilio” (Legge 6 del 2004).

Cerco l’avvocato competente e faccio al più presto testamento biologico. Come è stato possibile questo per Vincenza Santoro, malata grave di Sclerosi laterale amiotrofica “il marito si è presentato al giudice tutelare di Modena, ha chiesto di essere nominato amministratore di sostegno.

Il giudice Guido Stanzani è andato subito all’ospedale, ha incontrato la donna, le ha chiesto conferma delle sue intenzioni e ha firmato il decreto”.

Repubblica di giovedì 29 maggio prosegue: Quando è arrivata l’ultima crisi – sabato scorso – i medici non hanno applicato le terapie invasive. Con la tracheotomia, e il collegamento al polmone artificiale per la ventilazione, la donna avrebbe continuato a “vivere” per giorni e forse per mesi.

“E’ stata rispettata – disse subito Nicolino D’Autiglia, presidente dell’ordine dei medici – la piena autonomia del paziente, garantita dal giudice. Senza respiratore artificiale i medici assicureranno altre terapie per l’ossigenazione dei tessuti con i farmaci opportuni”. La morte è arrivata quattro giorni dopo, alle 16 di mercoledì.


Va da sé che in Vaticano si grida allo scandalo, all’omicidio… Ma questo non stupisce più nessuno…

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