martedì 12 agosto 2008

PADRE VALLETTI E SCAMPIA

Da “Il Mattino” di lunedì 11 agosto 2008, intervista a cura di Gerardo Ausiello
Valletti: Scampia ha bisogno di altro è necessario dare lavoro ai giovani

«I soldati nelle città? Un’operazione di facciata di un governo che ha fatto della sicurezza uno slogan». La bocciatura arriva da padre Fabrizio Valletti, gesuita di Scampia. Il gesuita non usa mezzi termini e chiede ad esecutivo ed enti locali «un piano di lungo periodo per salvare i quartieri di Napoli che stanno morendo». Secondo lei l’impiego dell’Esercito non risolve il problema. «Assolutamente, serve solo a contenere l’ansia dei cittadini che hanno paura». Avrà almeno un valore preventivo e di deterrenza... «Neppure. I delinquenti non si fermano di fronte a poliziotti e carabinieri, figuriamoci se li spaventa la presenza in strada di qualche soldato, per giunta inesperto e senza pieni poteri. Conoscono il modo di eludere ogni controllo». E allora qual è la soluzione da adottare di fronte al dilagare della criminalità? «Non si può pensare di risolvere un problema del genere in pochi giorni. Occorrono interventi in grado di incidere nel tessuto sociale, si deve dare lavoro ai giovani». Più facile a dirsi che a farsi. «Purtroppo, ma bisogna davvero rimboccarsi le maniche. Scuola e famiglia sono i primi baluardi, è necessario concentrare le forze sull’educazione civica. Ciascuno deve dare il proprio contributo». È anche una questione culturale. «Naturalmente. Nella periferia settentrionale i giardinieri non raccolgono i rifiuti nelle aiuole perché dicono che spetta agli operatori ecologici. Questi ultimi se ne disinteressano e l’immondizia si accumula. La vera tragedia, comunque, è un’altra». Quale? «Da queste parti si cerca di legittimare persino le illegalità. È un problema serio perché genera un circolo vizioso difficilmente superabile. Insomma, il fenomeno è complesso e va affrontato in tutti i suoi aspetti. Tra questi pure la prevenzione ed il controllo del territorio». Magari servirebbe uno sforzo maggiore anche da parte dei vigili urbani... «Hanno paura, ecco perché non intervengono. Sono perfettamente a conoscenza dei guai dell’area nord, delle illegalità che vengono commesse quotidianamente. Eppure non fanno nulla, sono terrorizzati». In queste condizioni, però, una rinascita risulta impossibile. «L’unica via d’uscita è lo sforzo collettivo. Dobbiamo prendere esempio da coloro che, nonostante tutto, si comportano onestamente e rispettano le regole. Ne conosco tanti. A loro dobbiamo affidarci per cambiare finalmente le cose».

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