mercoledì 27 agosto 2008

SPERO TANTO DI SBAGLIARMI

 

- Temo che abbia ragione Furio Colombo quando scrive su L'Unità di domenica 24 agosto che il "licenziamento" di Antonio Padellaro da direttore "sia nato nell'ambito del Partito Democratico. Si sentiva sfasato rispetto a L'Unità ". Bisognava "moderarlo", farlo rientrare nella linea molliccia di Veltroni. Ma un giornale come L'Unità, se non sa ragionare e mordere in modo più vivace e documentato e se non esce dai soliti e logoranti equilibrismi del bravo Valter, ha ancora una funzione? Questa perspicacia e questa intelligenza hanno caratterizzato la direzione di Padellaro.
- "Ma se è così, resta da spiegare tutto questo silenzio nell'ambito PD. Quale sarà stata la ragione, discrezione, cautela, segretezza, a consigliare di non dire una sola parola ad alcuno degli interessati, compresi quelli che, come me, sono lì ad un passo, in Parlamento" (Furio Colombo)? La paura del coraggio è ciò che in questi giorni abbia sentito nelle parole di Bettini, il consigliere più sbagliato che Veltroni potesse scegliere.
- Quando nessuno spiega niente, dietro c'è una manovra. Qui è evidente: cambiare il guidatore per cambiare il percorso e la velocità. Tragica "prudenza", calcolo vecchia maniera.
- Ciò detto, auguri a Concita che, spero, ci spiegherà subito qualcuna di queste manovre dopo che Marco Travaglio ce ne ha fatto un primo elenco preciso.

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