sabato 12 giugno 2010

LA LETTERA

Caro don Franco, 
mi chiamo Marco, son un giovane di 35 anni, omosessuale. Sono originario di milano, da sempre profondamente cattolico, radicato nel tessuto della mia parrocchia di origine. Potrei dire da sempre anche omosessuale, anche se la piena consapevolezza e direi accettazione di questo aspetto della mia personalità risale a pochi anni fa, quando peraltro ho iniziato anche ad affacciarmi al mondo gay. Ho vissuto in questa lacerata situazione fino all'inizio dello scorso anno, quando, dopo aver cambiato lavoro, mi sono trasferito in provincia di ...., quasi abbandonando i legami con gli amici dell'oratorio e con una fede che sempre meno sentivo vicina alla mia situazione, che più che risposte e conforto mi generava un senso di peccato e di condanna. Ora questi contatti sono ridotti al minino, ho avuto qualche iniziale esperienza e frequento alcuni amici gay, conosciuti in chat, con alcuni dei quali ho anche stretto relazioni di vera amicizia. Mi manca però quella vita di fede che con tanta intensità ha caratterizzato la mia vita e non riesco a non chiedermi se non vi sia alternativa ad una scelta drastica tra una vita di fede e una relazione di amore vero, anche se con una persona del mio stesso sesso.
Qualche settimana fa ho trovato alcuni suoi scritti ed una sua intervista, in cui affrontava questo argomento in un modo per me assolutamente nuovo, come non ne avevo mai sentito parlare. Per questo le scrivo, per avere da lei qualche consiglio od anche solo un indirizzo di qualcuno da cui poter andare per potermi confrontare, iniziare un cammino e magari conoscere altre persone che come me condividono percorsi analoghi.
La ringrazio fin da ora per aver dato ascolto a questo sfogo e per l'aiuto che mi saprà dare. 
Con affetto.

Marco