A quindici anni dalla fine della guerra molti problemi restano da risolvere: il ritorno a casa dei rifugiati, la protezione delle minoranze, le sorti dei dispersi...ma si saluta con enfasi un accordo tutto militare.
Uno dei due firmatari, il ministro della Difesa serbo Dragan Sutanovac, ha tenuto a definirlo "di grande importanza politica ed economica". Il suo collega croato Branko Vukelicha ha chiarito: "L'importanza è dovuta a una possibile cooperazione fra le nostre industrie militari, che sono abbastanza complementari. Infatti è possibile che appariranno presto insieme sul mercato internazionale". A quel punto è stato Sutanovac a dare il quadro dell'industria militare serba: nel 2009 le esportazioni del settore hanno fruttato più di 650 milioni di dollari, e la previsione di fine 2010 è di un miliardo di dollari. Merito dell'aumento di produzione degli ultimi tre anni e delle crescenti commesse arrivate sia da Iraq e Stati Uniti che da Libia e Myan-mar.