mercoledì 24 novembre 2010

IL RICORDO DI MAGDA ZANONI

Pensando ad Alberto BARBERO : una vita per Pinerolo e i pinerolesi

Sei morto come era nel tuo stile di vita: in silenzio, cercando di non disturbare, un esempio di dignità, ma anche di umanità.

Una vita dedicata a Pinerolo: prima come insegnante, Consigliere comunale e provinciale, poi come Assessore alla cultura, Sindaco per 10 anni e, infine, come Presidente del Consiglio. Un grande senso delle istituzioni, della democrazia, del buon governo    applicato alle piccole cose come alle strategie di lungo periodo; ci hai insegnato ad utilizzare con parsimonia le risorse di tutti, a spegnere le luci quando non necessarie, a utilizzare il retro dei fogli, ma hai saputo sognare la candidatura di Pinerolo per le Olimpiadi invernali, gestire il dopo alluvione e disegnare le piazze della città. Nel Natale del 2005 ti sei emozionato quando si sono accese le luci di piazza Facta.

Amavi leggere e confrontarti, la tua cultura non era banale ed era uno stimolo per tutti noi. Ogni tanto ci passavi la fotocopia di una pagina particolarmente significativa con una tua nota; sei stato un bravo insegnante, in senso ampio,  e come i bravi insegnanti ogni tanto ci bacchettavi e qualche volta noi non capivamo.

La tua grande memoria (di cui andavi fiero) era al servizio dei grandi avvenimenti – di cui ricordavi l’origine, l’evoluzione- ma anche al servizio  delle piccole storie individuali: facevano piacere a tutti gli auguri per il compleanno, l’interesse per il parente malato o per l’iter scolastico dei figli, il ricordo dell’anniversario di matrimonio. Questa tua passione per la storia ha prodotto molti documenti utili per chi vuole ripercorrere il cammino della città e dei suoi cittadini.

La tua reticenza nell’acquisire e utilizzare le tecnologie ti facevano andare a piedi, in bicicletta, in treno, scrivere a mano le comunicazioni, guardare poco la televisione e privilegiare l’evoluzione del pensiero.

Il tuo essere profondamente laico ha consentito un dialogo su più fronti, una visione della res pubblica nel rispetto delle diversità, senza retorica. Il tuo impegno per la laicità dello stato, sul testamento biologico dimostravano attenzione non solo per l’amministrazione pubblica, ma a tutti i temi della vita.

E della vita sapevi godere: la tua passione per la montagna, per le passeggiate, per il ciclismo, per la buona lettura, per gli incontri con gli amici, per un buon bicchiere di vino, per gli agnolotti di Clelia e soprattutto per i dolci: una bignola, un cioccolatino, una caramellina. Sempre tutto con moderazione, da pinerolese piemontese nel profondo.

Il tuo senso della famiglia, il tuo amore per Clelia, per i tuoi figli e nipoti, dimostrato sempre con pudore e riservatezza, ma carico di sentimento e di affetto, sono per tutti noi un esempio di vita retta, ma appagata. Un esempio positivo di cui c’è quanto mai bisogno in questo momento. Come il tuo impegno nella politica, non urlata, fatta di impegno e studio, che non ti ha arricchito di beni materiali.

Quanti ricordi, quante emozioni, non è possibile raccontarli tutti; sono stata fortunata a incontrarti nel mio cammino, ad essere vice sindaco e assessore al bilancio al tuo fianco, ho imparato molto. Abbiamo condiviso tante idee, momenti non sempre facili, qualche momento di scoramento; qualche volta abbiamo anche discusso, talvolta animatamente, ma sempre nel rispetto reciproco e nella convinzione che eravamo alla ricerca della soluzione giusta, anche se non la più popolare, per la città.  Nel cammino abbiamo condiviso le lacrime per la perdita di qualche caro amico e cara amica che ora hai raggiunto.

Se devo scegliere una tua immagine, voglio ricordarti  la sera del 24 gennaio 2006, al Teatro Sociale, alla presentazione del Bilancio di fine mandato dei tuoi 10 anni di Sindaco della Città; quando tutto il pubblico presente (formato non solo dai tuoi sostenitori, ma anche da componenti dell’opposizione e da persone che non sempre avevano condiviso le tue scelte) si è alzato in piedi battendo le mani per renderti tributo e onore e tu eri commosso, ma anche imbarazzato per la dimostrazione di stima, rispetto e affetto.

Nel testamento di Norberto Bobbio c’era un passaggio che ti aveva colpito e che condividevi profondamente: “alla morte si addice il silenzio”. Ora, al tuo ultimo passaggio, ci alziamo e ti rendiamo omaggio in silenzio, ciascuno di noi custodendo il particolare ricordo che ha di te.

Mi mancherai, Magda Zanoni