Siamo sopravvissuti alle retoriche natalizie, al discorso del papa, agli auguri ipocriti di Berlusconi. Per me Gesù è nato a Mirafiori e nei cortei degli studenti, degli operai e di chi si è messo dalla loro parte.
Ho vissuto un bel Natale con persone stanche e depresse, assediato da persone che vogliono parlare, dialogare. Mangiare con loro e abbracciare quei corpi instabili e ascoltare quelle menti “vaganti” ma ha regalato un profondo senso di umanità. Oggi la malattia, la solitudine, l’estrema vecchiaia generano situazioni di profonda povertà.