Minuscolo.
Minuscolo e invisibile
lui seme che affonda
calcato da zoccoli e da ruspe,
gli slitta intorno
sgusciando la fanghiglia,
e lui cala fin dove
quel limo si rapprende.
E’ lì la sua dimora,
eppure al sicuro non si sente,
occultandosi
difende da chi?
la sua minuzia
e la sua incalcolabile potenza.
Infila spesso il merlo
invernale il becco
nella crosta, la disfa,
taluno ne scoperchia,
taluno ne piglia, e spesso
si avvicinano nel buio
roditori sotterranei.
No, non c’è pace d’inverno
e di letargo in quella dimora,
la insidiano la fame
gioiosa e rabbiosa degli uccelli
e l’ingordigia dei topi
vorrebbe soddisfarli
ma lui deve custodire
la promessa del domani.
…. Ci pensa e già sente
spigare da sé
il prossimo frumento,
il campo oro-meriggio,
oh dolore, oh felicità.
Non ha importanza chi sia
l’autore della vita,
la vita è anche il proprio autore.
La vita è.
Mario Luzi