martedì 31 maggio 2011

LA PERSISTENZA DEI LUOGHI COMUNI

 Ho partecipato ad alcuni incontri sui referendum del 12 e 13 giugno. Molta documentazione preziona e molta fiducia nella “trasversale partecipazione popolare” che ha portato alla straordinaria raccolta di 1.400.000 firme. In qualcuno di questi incontri ho anche sentito l’ennesima cantilena contro i “partiti che hanno rubato la politica ai cittadini”, “sono lontani dai problemi della gente” e questa volta “sono stati estranei ai referendum”. Ma si possono raccontare favolette così? Chi conosce le sedi del PD, IDV e Rifondazione, Sinistra e Libertà sa che sono piene di volantini sui referendum, che li distribuiscono attivamente, che ne discutono. E poi possiamo continuare ad opporre partiti e movimenti quando persino Grillo si è convinto che, per incidere istituzionalmente, ci vuole anche il partito? E guai se mancassero i movimenti...

E possiamo dire che i politici (Bindi, Vendola, Napolitano, Pisapia, Fassino, Concia, Chiamparino, Pollastrini, Marino, De Magistris...) sono tutti lontani dai problemi reali?

Certe generalizzazioni sono piuttosto fuori luogo... tanto più che poi sappiamo bene quanto è stato importante vincere politicamente a Milano e Napoli anche per dare fiato all’impegno referendario.