Una memorabile storiella sovietica del repertorio di Radio Erevan, emittente della Repubblica Socialista Sovietica Armena - diventata leggendaria nella letteratura caricaturale per la sua natura di organo di propaganda ridicolmente ultraortodossa -, racconta di uno straordinario annuncio del primo notiziario della mattina di un comune giorno dell'era brezneviana: "Cari cittadini e compagni, qui Radio Erevan, radio della Repubblica Socialista di Armenia. Ci comunicano dal Politburo, che a Mosca, sulla Piazza Rossa, domani regaleranno automobili!". Negli uffici della segreteria del Politburo è il panico, pensano che quelli di Radio Erevan siano impazziti.
Dopo una breve riunione convocata d'urgenza, uno dei responsabili del Politburo, telefona a Radio Erevan di rettificare la notizia ma senza smentirla per non mettere in dubbio la credibilità degli organi di comunicazione sovietici. Ed ecco come viene modificata la straordinaria notizia: "Cari cittadini e compagni, qui Radio Erevan, radio della Repubblica Socialista di Armenia, la notizia che abbiamo dato nel primo notiziario della mattina è confermata. Con alcune rettifiche: non si tratta come annunciato di Mosca, bensì di Leningrado, non si tratta dunque della piazza Rossa, bensì della Perspektiva Nevskij, e non si tratta di automobili, bensì di biciclette. E non è che le regalino, bensì... le rubano".
In Italia, i soldi per la sanità pubblica, per la scuola pubblica, per la cultura, per il welfare, per le pensioni, non mancano... bensì li rubano, li evadono, li sprecano, li usano per la corruzione, per i privilegi. Prendiamo la sana abitudine di dirlo ad alta voce.