sabato 22 ottobre 2011

UNA LETTERA


Caro Don Franco, la vicenda del Centro cattolico di Bioetica dell'Arcidiocesi di Torino mi ha particolarmente turbato. Io credo che il conflitto con la dimensione omoaffettiva si debba risolvere una volta per tutte sul piano teologico - esegetico, attraverso uno studio serio, scientifico, dei passi biblici che condannano l'omosessualità. La Chiesa di Roma - anche se a parole enuncia il contrario - non ha ancora rinunciato al metodo di lettura biblica "Sola scriptura", ed inoltre sembrerebbe restia ad abbandonare anche la concezione dell'inerranza biblica.
L'antropologia socio-culturale ha già scardinato le motivazioni di condanna dell'omosessualità contenute nell'AT. L'antropologa Mary Douglas, in "Purezza e pericoloso", spiega con rigore scientifico i processi culturali che hanno condotto all'ossessiva idea della purezza e alla formulazione di certe leggi che lo stesso Gesù definì "precetti di uomini" (Marco 7: 6-7). Il vero problema, secondo me, è Paolo di Tarso. Ci si ostina a leggere le sue Lettere con il metodo del Sola Scriptura. Fu un fariseo zelante, fanatico, educato alla Legge Mosaica, ed è ovvio che si scagliò contro i costumi romani e greci. Per i Romani era ammessa solo con gli schiavi, ed era quindi una situazione di dominio, non basata sull'amore; per i Greci era un costume di iniziazione sessuale del giovane, anch'essa basata sulla coercizione. Quindi ciò che denunciò Paolo, con tutta probabilità, è da riferire alla depravazione. Inoltre, lui non parla di omosessuali con orientamento sessuale, ma di persone che "mutano" il loro rapporto naturale per quello "contro natura", ossia degli eterosessuali che si danno alla trasgressione, è evidente quindi che Paolo ignorava l'esistenza degli omosessuali innati, che esistono, come ci conferma la scienza. Stabilito ciò, non potrebbe essere semplicemente che Dio abbia pensato all'omoaffettività nel suo progetto? Nel Libro della Sapienza Capitolo 11 versetti 24-26 leggiamo frasi di grande meraviglia: "Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure formata [...]"
Quindi, perché, si ostinano ad attuare ancora questa lettura fondamentalista della Bibbia? Quali motivi si celano dietro? Alcuni agiscono in buona fede affermando: "E' Parola di Dio, dobbiamo perciò seguirla per aiutare i fratelli omosessuali a salvare la loro anima". Ma oltre a ciò? Non potrebbero esserci altri interessi? Gli omosessuali sono le nuove streghe e l'ossessiva attenzione che la Chiesa rivolge loro deriva dal terrore che il mondo si secolarizzi e non abbia più bisogno di lei. Ci troviamo di fronte alla Chiesa di Paolo di Tarso e non alla Chiesa di Gesù.

Grazie della sua attenzione, un abbraccio Riccardo.