martedì 31 gennaio 2012

SCHVEITZER, IL TEOLOGO MISSIONARIO

Non predicare più, non tenere più lezioni significò per me una rinuncia pesante. Sino alla mia partenza per l'Africa evitai per quanto possibile di passare dalle parti della chiesa di San Nicola o dell'Università. Vedere quei luoghi di un agire che non sarebbe mai più ritornato era troppo doloroso. Ancora oggi non riesco a tenere lo sguardo rivolto alla finestra della seconda aula a est dell'entrata del grande edificio universitario, dove solevo tenere lezione [...] Finora ero stato occupato solo da lavoro intellettuale. Adesso bisognava fare ordinazioni dai cataloghi, commissioni tutto il giorno, girare per negozi a cercare merce, verificare consegne e fatture, chiudere casse, compilare con esattezza le liste per la dogana, e simili altre cose ancora. [...] Per raccogliere i fondi necessari alla mia impresa cominciai a elemosinare presso i miei conoscenti [...] Quando fui sicuro di aver raccolto tutti i mezzi necessari a fondare un piccolo ospedale, feci la mia offerta definitiva alla Società delle Missioni di Parigi di mettermi al servizio a mie spese come medico nel territorio della missione sul fiume Ogooué, a partire dalla loro base di Lambaréné, situata in posizione centrale [...] Ma gli osservanti più stretti fecero resistenza. Si decise di sottopormi a un esame sulla fede. Non accettai, motivando il mio rifiuto col fatto che Gesù, chiamando i suoi discepoli, non pretendeva altro se non che volessero seguirlo. [...] Quando assicurai che volevo solo fare il medico, e per tutto il resto sarei stato «muto come una carpa», allora si tranquillizzarono. [...] Nel febbraio del 1913, 70 casse furono chiuse a vite e spedite intanto come bagaglio a Bordeaux [...] Il Venerdì Santo del 1913 mia moglie e io lasciammo Gunsbach, la sera del 26 marzo ci imbarcammo a Bordeaux [...] A Lambaréné i missionari ci accolsero davvero con cordialità [...] Tenni i miei primi consulti in un pollaio [...] Prima ancora che avessi trovato il tempo di togliere dalle casse medicine e strumenti, fui circondato da malati [...] Arrivavano da un raggio di 200 - 300 chilometri, in canoa, sull'Ogooué e sui suoi affluenti [...] Com'ero contento di aver realizzato il mio progetto di venire qui, in barba a tutte le obiezioni! 

Albert Schweitzer

(da L’eco delle valli valdesi)